Ambiente più verde rispetto a trentatré anni fa, complice l’anidride carbonica: scopriamo i dettagli di questa (buona) notizia.
Ambiente più verde e maggiormente popolato di aree verdi rispetto a trentatré anni fa: lo conferma Nature Climate Change, confermando un aumento delle aree verdi sul nostro pianeta pari a 36 milioni di chilometri quadrati rispetto a trentatré anni fa.
Complice di quest’aumento “verde” sarebbe la CO2, ovvero l’Anidride Carbonica: per fronteggiare tale elemento, che, come sappiamo, è pericolosamente cresciuto negli ultimi anni, infatti, le piante hanno sviluppato più foglie, catturando in maniera migliore il biossido di carbonio. A completare tale “opera”, le modifiche all’utilizzo dei territori e i cambiamenti climatici.
C’è da essere contenti? Forse no…
I ricercatori hanno, infatti, posto l’attenzione su un dato preoccupante: quando, 53 milioni di anni fa, nell’epoca dell’Eocene, la terra si ritrovò a dover fronteggiare alte concentrazioni di anidride carbonica, avvenne un drammatico cambiamento climatico, con la temperatura che, di colpo, aumentò di ben quattordici gradi. Viene da se, quindi, che l’attuale, simile, situazione, potrebbe rappresentare un campanello d’allarme da non sottovalutare, specialmente in luce di quanto ci ha insegnato il passato.
Passato che, curiosamente, potrebbe tornare utile a costruire il futuro: gli stessi ricercatori hanno confermato che, milioni di anni or sono, fu proprio l’anidride carbonica a causare il cambiamento climatico di cui sopra, ma è importante considerare anche cosa accadde dopo quel periodo. Dopo diversi anni di temperatura “in salita”, infatti, si andò incontro ad un graduale, costante, raffreddamento della temperatura terrestre. Raffreddamento che portò alla formazione delle attuali calotte polari: basandosi su tale esperienza, quindi, è possibile ipotizzare che, qualora i livelli di CO2 non dovessero calare, si potrebbe andare incontro ad una nuova, simile, situazione, in un futuro che potrebbe, verosimilmente, essere neanche troppo lontano.
Insomma: il futuro climatico del nostro Pianeta è sempre più un’incognita. Quali saranno le nuove sfide per le generazioni future?