L’amore per te, tra ricordi di una canzone e vecchie ferite mai del tutto rimarginate che tornano a riaprirsi senza nessuna pietà…
L’amore per te, e tutto il male che fa.
Ultimamente piango un po’ quando sento questa canzone, e la mia mente se ne va a ricordi e speranze lontane, a ricordi che sembrano infrangersi con la realtà di ogni giorno, di questi giorni che passano… E i miei ricordi tornano ad una sera di qualche settimana fa, in una sera in cui per strada non c’era nessuno, e la scoperta di alcune panchine qui vicino, permise di passare del tempo così strano, così magico, così curioso, in una sera più fresca, a raccontare, a pensare al futuro, ed era ben lontano il momento in cui avrei potuto mai immaginare le cose che vivo adesso. Fa male, non posso negare che fa male dover vivere nel silenzio, nella trasparenza, nel male che fa essere invisibili per le persone, che non si rendono conto di aprire vecchie ferite che ho già affrontato nel mio passato. E in un momento ritorna indietro con gli interessi il bullismo vissuto a scuola, e tutte quelle cazzo di volte in cui, intorno a me, facevano finta che io non esistessi.
Quando vengo colpito dal silenzio punitivo, dal silenzio volontario mirato a farmi del male consapevole, la mia mente ritorna ad una mattina in cui, intorno a me, diverse persone, che si divertivano a fregiarsi di essere “bulli”, decisero di fare finta che io fossi invisibile, morto, inesistente. Ricordo il male che mi faceva entrare in classe e parlare, in lacrime, con la gente, e loro mi ignoravano, facendo finta che io non esistessi, che io non ci fossi. Gli insegnanti voltavano lo sguardo dall’altra parte perché non volevano saperne niente, perché avevano altro da fare, di più importante. C’era solo la mia compagna, a cui sono grato ancora adesso, a dire che ciò che stavo vivendo non era reale, non era vero. Ero ancora vivo, ero in me, e potevo parlare ed essere ascoltato.
Adesso, chi dovrebbe difendermi mi fa del male squarciando vecchie ferite con un coltello che le riapre, e non si rende conto di riaprire il male che ho già vissuto in passato, e che ritorna con questi maledetti comportamenti. La gente non si rende conto di fare del male. Di fare del male veramente. La gente non si rende conto che questi comportamenti possono potenzialmente mandarti al manicomio. La gente non si rende conto di come io sto per il male che mi fanno questi comportamenti senza senso e senza motivazione.
Mai nessuno dovrebbe passare la distruzione del sonno, il colon irritabile, la spossatezza, la tensione muscolare, la diarrea anche solo con un bicchiere d’acqua, il senso di attacco di panico in arrivo, la paura. Ma che cosa ne potete sapere di come possiate ridurre un povero cristiano che non ha nessuna colpa se non quella di ritrovarsi sempre e maledettamente a soffrire come un cane senza nessun motivo?
Sento tutto il peso della delusione e di vecchie ferite che si riaprono, e mi riportano indietro al bullismo che mi hanno fatto, all’indifferenza, al male. E tutto torna con gli interessi.