Annego dentro questo senso di vuoto

Annego dentro questo senso di vuoto

Annego dentro questo senso di vuoto, in un tempo così fragile e silenzioso nel dolore che resta, e distrugge ogni tuo singolo pensiero…

Annego dentro questo senso di vuoto, e non rimane altro che rendersene conto…

Pomeriggi di silenzio, con la pioggia fuori dalla finestra, in un cielo grigio e scuro, mentre tutte le domande che senti pesano più del vuoto che c’è tutto intorno: il freddo a farti da unica compagnia in mezzo ad un gigantesco, enorme, nulla fatto di pensieri, di cose che vorresti cambiassero ma che, purtroppo, non cambiano mai… E’ terribile il senso di vuoto che, talvolta, ti attanaglia in momenti di dispiacere come questo: i pomeriggi piombano nel silenzio, quasi a volerti sfidare, a vedere fin quanto resisti, fin dove resisti, nel buio di un niente nel quale sembri galleggiare, quasi come fosse acqua…

Ti guardi intorno, cerchi di cambiare le cose, cerchi di sperare, ma poi ti fermi e fai i conti con i dati di fatto, e ti rendi conto che vorresti che le cose cambiassero veramente, che le cose divenissero diverse, che venisse anche il tuo turno per poter essere più sereno, per poter essere più felice, per poterti, finalmente, sentire così completo per come meriteresti… Ma ti guardi intorno, e non c’è altro, e non vedi altro, se non questo vuoto, questo silenzio, la pioggia, il cielo nero, e non puoi fare altro che sopravvivere, che cercare di respirare andando avanti, sperando che finisca presto… Ma la mente torna al passato, e ti rendi conto che da troppo tempo “aspetti che finisca presto”, e quello che doveva essere un “presto” è divenuto, ormai, anni di vuoto e silenzio tutto intorno…

Per quanto ci si possa illudere che vada anche bene così, il senso del vuoto intorno non è per niente una sensazione piacevole, anzi tutt’altro: la sensazione di stasi, di blocco della tua vita, di immobilità, rende difficile staccare la testa da queste sensazioni così pesanti e difficili, e tenere la testa impegnata rappresenta, soltanto, un modo per illudersi e trascorrere il tempo, in attesa che quella sensazione ritorni, un’altra volta, a distruggerti in certi frangenti… Qualcuno mi dice “eh, ma stai facendo tanto, cosa puoi fare di più? Cosa vuoi fare di più? Puoi solamente andare avanti…”, ma la soluzione non è questa.

E questo maledetto vuoto, questo silenzio intorno, oscura la vista del mio futuro come le nuvole nere di questo pomeriggio di dolore: che brutte sensazioni si riescono a provare, certe volte…

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