Bisognerebbe avere il coraggio di dire "Mi Manchi"!

Bisognerebbe avere il coraggio di dire Mi Manchi

Bisognerebbe avere il coraggio di dire “Mi Manchi”, senza troppe remore e paure. Bisognerebbe avere la forza di farlo, senza troppi perché.

Bisognerebbe avere il coraggio di dire “Mi Manchi”, senza troppi ed inutili perché.

La verità è che, purtroppo – e non si capisce bene il motivo – molta gente ha paura a dire quella frase così breve, così semplice, ma dal valore e dalla valenza a dire poco ESPLOSIVA.
Ammettere la mancanza di qualcuno. In fondo, non è poi così difficile: personalmente, ad esempio, ne faccio una questione di “dovere morale”, se possiamo dire così! Anzitutto, è un dovere morale verso me stesso, verso la mia persona e verso la serietà e l’onestà che devo a me stesso: alla fine, perché devo condannarmi ad essere quello che non sono,. a sembrare quello forte, quello senza sentimenti e senza pensieri se, in realtà, sto soffrendo e ne sono consapevole? E poi, credo sia un dovere morale anche verso la persona che, effettivamente, mi manca: ne faccio una questione anche di rispetto verso la vita, di onestà intellettuale, e ritengo che il tempo che viviamo sia troppo breve per vivere di rimpianti!

Alla fine, sentire la mancanza di una persona e non fare nulla è, semplicemente, deleterio, e lo è perché non facciamo altro che farci del male senza motivo, e magari quell’altra persona sente le nostre stesse cose e ne siamo anche consapevoli! Ma allora, perché ci si ostina a non volerlo dire? Spesse volte, il motivo è uno: non abbiamo il coraggio di SEGUIRE NOI STESSI. Ci sono persone che vivono per il giudizio altrui, che vivono legate a doppio e triplo filo ad altra gente, ed hanno tanta paura dell’altrui giudizio, o delle conseguenze che la loro ammissione possa avere, da accontentare gli altri scontentando noi stessi!

Lo so che è paradossale ed assurdo, ma è vero: alla fine, perché dovremmo far felici gli altri a scapito del nostro cuore? Perché non rendersi conto che ciò che conta davvero è quello che sentiamo dentro? Ma soprattutto, perché soffrire per non scontentare gli altri arrivando – attraverso uno strano e curioso spirito (quasi) di abnegazione, a star male noi anziché avere il coraggio di ammettere che ciò che sentiamo è più importante del dover far felici sempre tutti? Riflettiamoci. E se sentiamo la mancanza di qualcuno, ammettiamolo, serenamente. Vivere del rimpianto e della consapevolezza di quanto le cose sarebbero potute andare molto diversamente, credetemi, è peggio rispetto ad ammettere quello che vive e c’è nel nostro cuore.

La mia porta è sempre aperta alle mancanze degli altri: non ho mai pregiudizi o rancori, perché mi metto sempre nei panni altrui. E soprattutto, perché la voce del cuore, davvero, non sbaglia mai. Impariamo ad avere il coraggio di seguirla!

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