"Body Positivity"? No: meglio la "Brain Positivity"!

Body Positivity No meglio la Brain Positivity

“Body Positivity”? No: meglio la “Brain Positivity”, soprattutto per quelle persone che hanno davvero bisogno di curarsi i loro stupidi pregiudizi!

“Body Positivity”? No: meglio la “Brain Positivity”: curatevi i pregiudizi!

E’ accaduto qualcosa che mi colpisce sul personale, ed io – abbiate pazienza – ma non posso stare zitto. Soprattutto se si parla di pregiudizi sul fisico di una persona. Perché chi ha vissuto sulla propria pelle la lama di parole taglienti come coltelli, non può stare zitto di fronte a dichiarazioni false e meschine, specialmente quando conosce la propria verità e ha provato sulla sua pelle il dolore di essere mortificato per un difetto fisico. Mortificato dalla persona amata. E vi assicuro, è una tra le cose peggiori che un essere umano possa provare.

E comunque, prima di mostrare la vostra stupida ipocrisia, ricordatevi del male che avete fatto alla gente con le vostre “stupide parole”, e le conseguenze che quelle parole hanno avuto. Queste cose mi fanno incazzare, perché le ho provate sulla mia pelle, e stare zitti è DELETERIO. Al contrario, bisogna parlare e raccontare ciò che si è vissuto, ne vale la pena sempre. Dovrebbe provare vergogna e ribrezzo ben più di una persona, ma non mi sorprendo che ciò non accada: io confido moltissimo nel karma, specialmente per quella gente che non ha saputo trasmettere valori fondamentali di rispetto, con conseguenze ben note e palesi. Certa gente dimentica di non essere immune agli stessi sputi che getta sulla gente: se lo ricordi chi si crede il più furbo, anche perché “a sputare verso il cielo, poi ritorna”.

Si parla tanto di “accettazione del proprio corpo”, e certuni usano – a sproposito – questo slogan per costruirsi una sorta di “verginità pubblica” sull’argomento. Ma la realtà è maledettamente diversa, e voglio raccontarvi un aneddoto personale, che mi riguarda da vicino e personalmente.

E’ cosa nota a tutti che, nel 2016, ho avuto un incidente che mi ha causato un difetto fisico permanente: per carità, poca roba alla fine, forse più percettibile da me che dalla gente, ma si tratta di un difetto non modificabile chirurgicamente per cause contingenti.

Ecco che qui inizia il racconto di oggi: lo scorso anno, a luglio, ho subito una tra le più brutte e pesanti mortificazioni della mia vita. La persona a cui avevo dato ogni parte del mio cuore e delle mie speranze, mi ha detto di provare “ribrezzo” per quel mio difetto fisico, “perché la gente avrebbe fatto domande che avrebbero creato imbarazzo”, perché “si sarebbe dovuto dare delle spiegazioni alle domande della gente”, e perché il mio difetto fisico, per quanto piccolo e poco visibile sia, “andava a ledere la sua immagine avendomi accanto”. Quelle parole, dette dalla persona che, per me, era in assoluto più importante per il mio cuore, per le mie speranze, per il mio tempo, hanno lasciato, dentro me, strascichi e ferite indelebili, portandomi al punto di prendere decisioni estreme in preda alla rabbia e al dolore. Una di queste è stata la scelta di operarmi rischiando la mia stessa vita, nonostante decine e decine di pareri negativi in merito, a causa dei rischi importantissimi che avrei potuto correre.

Si, l’ho fatto. L’ho fatto lo stesso. Forse anche per la mortificazione ricevuta, per le ferite che mi bruciavano in quel modo, per il male ricevuto da quelle “stupide parole”, dette con tanta superficialità e tanta immaturità, senza rendersi conto delle gravissime conseguenze che possono avere su una persona fragile (per fortuna non io, ci mancherebbe… Ma cosa sarebbe potuto accadere se non avessi saputo far fronte al dolore di quelle frasi?). Sapete cosa si prova a sentirti dire quelle cose, quelle frasi, dalla persona che ami di più e con tutto me stesso? Lo sapete? Ve ne rendete conto anche solo lontanamente?

La straordinaria equipe che mi ha seguito, è giunta alla conclusione, dopo aver veramente fatto i miracoli, che il problema, purtroppo, non è risolvibile al 100% ed in maniera definitiva. Quando ho capito che non era colpa mia, quando ho capito che ho fatto il massimo che potevo, anche rischiando la mia stessa vita, e quando ho capito che non c’era niente che potessi fare più di così, e che non avevo niente da rimproverarmi perché, alla fine, non era certo un problema che mi ero andato a cercare, ho cominciato ad accettarmi anche con il difetto fisico che ho, che mi rende unico e speciale a mio modo, e che, soprattutto, NON RAPPRESENTA UN GIUDIZIO SU DI ME COME UOMO, PERSONA, PRPOFESSIONISTA.

SI: HO AVUTO IL CORAGGIO DI APPRIRE COSI COME SONO.

Questa è la vera BODY POSITIVITY: ho avuto LE PALLE di sfidare me stesso e i pregiudizi di tutti. Anche della persona che amavo con ogni parte di me e che mi ha ucciso, distrutto, con una cattiveria che non avrei mai potuto immaginare potesse esistere in quelle “stupide parole” dette con tanta superficialità. Le parole di quella persona mi hanno distrutto, e rendermi conto, adesso, di quanta schifosa ipocrisia ci sia, mi colpisce sul personale, e mi impedisce di stare zitto e fare finta di niente. Soprattutto quando vedo gente che di “Body Positivity” non sa nulla, non sa nemmeno le basi, le fondamenta, non sa neanche di cosa parla, e si riempie la bocca della sua stupida ipocrisia, fatta di concetti che non sa mettere in atto, perché il suo pensiero vero, reale, è tutt’altro, e ben lontano da quella “Body Positivity” che tanto sciorinano. E per chi conosce la verità perché l’ha provato sulla sua pelle, e sa quanta cattiveria queste persone mettano in atto, fa male e rabbia due volte! Chissà se costoro hanno il coraggio di ammettere ciò che pensano davvero su chi ha un difetto fisico: è troppo facile parlare di questi argomenti solo per farsi pubblicità e mostrarsi per ciò che non si è! “Body Positivity”. Ma per cortesia.

Ricordatevi che le parole che, con estrema superficialità, usate come armi, possono fare molto male, e distruggere davvero la vita di una persona: se anziché me stesso, con la forza e le conoscenze personali e psicologiche che ho, ci fosse stato un ragazzo più fragile ed ancora più sensibile di me, secondo voi, come si sarebbe sentito nel sentirsi dire dalla persona amata che prova VERGOGNA ad averlo accanto perché “rovina la sua immagine pubblica”, e perché “devi risolvere a qualsiasi costo, perché la gente fa domande?” Le parole possono uccidere, possono distruggerti, specialmente se quella persona vi ha dato il suo cuore, e ripone in voi le chiavi delle proprie speranze e dei propri sentimenti. Vi prego, almeno, abbiate la buona creanza di chiedere scusa: per quanto possibile, almeno, uscitene puliti. Se ne siete capaci.

Prima di fare discorsi inutili, falsi ed ipocriti, quindi, non sarebbe forse il caso di coltivare la bel più utile BRAIN POSITIVITY? Chiedo per un amico…

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