Cancro a maggior rischio di diffusione se si è soggetti allo stress cronico: lo affermano i ricercatori. Ecco tutti i dettagli della notizia.
Il cancro potrebbe diffondersi maggiormente (e più facilmente) se si è soggetti a stress cronico: lo conferma uno studio australiano recentemente pubblicato su Nature Communications, secondo cui, dall’analisi di laboratorio su alcune cavie, è emerso che lo stress aumenta la diffusione del cancro, specialmente se si è soggetti con una predisposizione allo stress cronico.
La costante tensione muscolare e psicologica, infatti, innesca dei precisi mutamenti che inducono le cellule cancerose a muoversi più velocemente, diffondendosi in maniera maggiore e sempre più “incontrollata”.
C’è, tuttavia, una speranza: lo studio, infatti, è stato eseguito sulle cavie, e non si ha ancora la totale certezza che tale, pericolosissimo, meccanismo funzioni anche sugli esseri umani, e proprio per questo motivo gli stessi ricercatori stanno indagando per scoprire un eventuale nesso anche sull’uomo.
Nello specifico, le cavie sono state sottoposte a forti stress fisici e psicologici, che hanno indotto uno stato di prostrazione e frustrazione (stress, quindi, sia fisici che mentali): si è, poi, visto che gli animali maggiormente stressati, producevano un numero di metastasi assolutamente maggiore e maggiormente incontrollate rispetto agli animali malati ma meno stressati.
Resta, quindi, da capire perché, anzitutto, accade ciò negli animali, ovvero bisogna capire quali meccanismi s’innescano per poterli, eventualmente, bloccare sul nascere, e, conseguentemente, bisogna capire se tali meccanismi possono colpire anche l’uomo o se, al contrario, sono appannaggio delle cavie, e quindi l’uomo non sarebbe in potenziale pericoloso nel caso di studio.
La speranza è che, ovviamente, ciò non accada sull’uomo, ma saranno le prossime ricerche degli esperti a stabilire la verità. Non resta che attendere i risultati dei ricercatori per scoprire il verdetto…