Caro "Me", ricordati che le mie sensazioni non sbagliano mai!

Caro Me ricordati che le mie sensazioni non sbagliano mai!

Caro “Me”, ricordati che le mie sensazioni non sbagliano mai! Impara a fidarti di te stesso, perché meglio di me non ti conosce, davvero, nessuno!

Caro “Me”, ricordati che le mie sensazioni non sbagliano mai: ed anche questa volta, ne ho avuto la prova…

“Estraneo tra estranei”: è una sensazione che sento ancora precisa sulla pelle, come fosse accaduta ieri, nonostante sia passato ormai l’arco temporale di un anno, o giù di li.

Eppure, io quella sensazione di sentirmi in un posto lontano da me, con pochissimi elementi a me affini, è una sensazione che sento ancora ben precisa addosso, e devo dire che, ancora una volta, ancora una santa volta, le mie sensazioni, i miei sensi, non sbagliano mai, come non avevano sbagliato neanche questa volta. A distanza di tempo, posso dire che la mia ipersensibilità mi porta a sentire molto bene le vibrazioni positive e negative di chi ho intorno, a sentire gli ambienti a me ostili, le persone buone, di cui so di potermi fidare, e quelle false, meschine, che agiscono sottotraccia e che, prima o poi, sapranno come farti del male.

Io le ricordo molto bene quelle due, precise, sere: ricordo con estrema precisione i luoghi, la gente, le parole, e le vibrazioni positive che certa gente sapeva donarmi, e quelle a me più distanti che riuscivo a percepire con grande precisione: ho sempre pensato che in una vita precedente fossi un gatto, perché, a volte, ho questo strano potere, di percepire ciò che gli altri non percepiscono. Dicono che sia frutto della mia ipersensibilità, mentre altri dicono che io sia una persona “speciale”: io non penso di essere speciale ne di avere chissà quale superpotere. So soltanto che le sensazioni che avverto sulla gente, davvero, non sbagliano mai. E quella sensazione di essere “estraneo in mezzo agli estranei” la sento ancora adesso, sulla pelle, nonostante di tempo ne sia passato: la esternai praticamente subito, e ricevetti rassicurazioni, ma mi rendo conto soltanto ora che, evidentemente, ho fatto fin troppo bene a non fidarmi, perché sapevo che ciò che sentivo era troppo vivido e vero per essere qualcosa su cui passare senza troppi pensieri. Riconosco la cattiveria già dalla lunga distanza perché fin troppe volte ho avuto a che fare con gente cattiva e senza scrupoli, così come riconosco chi ci mette il cuore e fa tutto quello che è possibile per non farti sentire da solo, per non farti sentire in imbarazzo, lontano, male, in silenzio, abbandonato.

Solamente adesso mi rendo conto di come tutti i pezzi del puzzle siano al loro posto, e di come quelle maschere che avevo già intuito, non hanno fatto altro che uscire allo scoperto, esattamente per come le avevo immaginate e scolpite nella mia mente: chi mi accolse è ancora li, non se ne è andato, e chi fingeva accoglienza accoltellandomi alle spalle, invece, ha preferito farsi codardamente da parte. E’ un cerchio che si chiude perfettamente di cui non mi sorprendo affatto, perché avevo già compreso quale fosse la verità. E una persona così sensibile, è una persona a cui non puoi mentire, perché vede la realtà delle cose anche se tenti di manipolarla e farla quasi passare per visionaria o folle: è il destino delle persone ipersensibili. Quelle che vengono abbandonate, perché basta che ti guardino negli occhi per distruggere ogni tua stupida e falsa maschera di apparenza.

E mi rendo conto soltanto ora che, per fortuna, quelle maschere non le ho viste soltanto io.

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