Certo che mi manchi! Perché dovrei essere così ipocrita da dire il contrario? Un cuore buono non cancella i suoi sentimenti da un giorno all’altro, anzi…
Certo che mi manchi! Perché dovrei dire di no?
Perché dovrei essere ipocrita? Certo che mi manchi… Chi ha un cuore, chi ce l’ha davvero, non cancella i suoi sentimenti, nemmeno verso chi, di quei sentimenti, ha soltanto saputo fare coriandoli…
Ci pensavo stanotte, in macchina: mi è capitato tantissime volte di passare esattamente sotto casa tua, e tante volte mi sono chiesto “chissà cosa sta facendo”, “chissà se mi pensa ancora…”, e, proprio come in questa notte da solo lungo le strade deserte, la mia mente torna indietro a quei giorni stupendi in cui, quelle strade, quelle notti, le vivevamo insieme! Ricordo quanto ci piacesse andare in giro, da soli, in silenzio, a parlare mentre l’auto ci portava chissà dove, e ricordo quanto ti piacesse lo stereo, in macchina, che colorava d’azzurro tutto intorno: ricordo quanti posti ti ho fatto conoscere e scoprire, e quante volte restavano fermi, in silenzio, a tenerci per mano… In particolare, mi ricordo quando cambiavi le marce insieme a me, con la tua mano sulla mia, nella strada buia e vuota del ritorno a casa…
Rifare adesso quelle stesse cose, lo ammetto, non ha più lo stesso odore, lo stesso sapore, gli stessi colori: è cambiato il senso, è cambiato il colore di queste serate, come se una parte di me fosse irrimediabilmente persa e strappata via. E ad averla strappata via con la forza, sei stata tu… In questi mesi, tante volte, cretinamente, ho pensato: “magari mi chiama… Magari le manco… Magari sta male e soffre come soffro io… Magari si rende conto che non può fare a meno di quello che eravamo, del bene che ci volevamo, del modo in cui soltanto io sapevo toccare il suo cuore, e magari le manca sentire la mia voce, sapere che, per me, è davvero tutto…”
Ed in questa notte solo, per la strada, passando sotto casa tua ti ho pensato una volta di più, e il nastro si è riavvolto travolgendomi con tutta la forza di lacrime e dolore che ho vissuto in questi mesi: mentre attendevo che il semaforo che è proprio li, dove abiti tu, diventasse rosso, ho ripensato a quanto bene vero ti volevo, a quanto amore puro e brillante avessi per te, ma ho ripensato anche che se, adesso, siamo così, è solo e soltanto per colpa tua, per la scelta che hai fatto, volontariamente, di renderci due stupidi estranei. La colpa è del tuo maledetto egoismo che ha sempre rovinato tutto, una volta ancora, mentre io non so zittire il mio cuore… Posso dire alla mia mente di non urlare più, posso cercare di non guardare, posso cercare di voltarmi, ma il mio cuore, questo stupido cuore incapace di diventare di pietra, proprio come il tuo, purtroppo non riesce a stare in silenzio, purtroppo non riesce a diventare invisibile e non provare nulla, e sa cosa prova, e sa cosa sente…
E ti assicuro, che dover ignorare il proprio cuore che ti urla parole e sensazioni ben precise, è la peggiore sensazione che un uomo possa mai provare: tra le peggiori condanne che un essere umano possa mai essere costretto a vivere per colpa, e per precisa scelta, di una persona che lo ha condannato… Io, io sono sempre lo stesso. Sono la stessa persona che hai amato e che non hai, neppure, avuto il coraggio di affrontare guardandolo negli occhi: io sono la stessa persona che ripetevi essere “tutto”, “la storia più importante che tu abbia mai avuto”… Ma non avrei mai potuto immaginare che fossero soltanto parole dette così stupidamente, senza senso e senza valore per te… Tra tantissime cose, davvero, non lo avrei mai potuto pensare ed immaginare.
Ma cosa importa, ormai. Tu, condannata a seguire il tuo ego maledetto ed invadente. Io, condannato ad ignorare le parole che urla il mio cuore. Mi manchi una volta di più. Il semaforo, adesso, è verde, e da dietro mi fanno già cenno di camminare. Devo andare via. Ma non sai quanto vorrei rimanere tanto, tanto di più…