Da piccole mancanze, spesso, derivano grandi delusioni: le persone non se ne accorgono, ma nulla di tutto questo si può definire “esagerato”!
Da piccole mancanze, spesso, derivano grandi delusioni: la gente non se ne rende conto, e ti bolla, semplicemente, come “esagerato”, con reazioni esagerate, spropositate, che non hanno senso di esistere.
Okay: ammesso e non concesso che siano delle “stupidate”, sempre in senso soggettivo, che ne sapete, voi, se una persona ci rimane male e soffre? Quello che per voi è una piccolezza, una bazzecola, per altri può essere vettore di sofferenza e di fastidio, così come può accadere l’esatto opposto, cioè che quel che per voi è fastidioso, ad altri sembrerà talmente piccolo ed infinitesimale da essere ridotto ad “esagerazione”.
No, nessuna esagerazione, soprattutto e specialmente quando rimani male su qualcosa, e quel qualcosa ti colpisce profondamente. Fa ancora più male quando il tuo interlocutore – forse per giustificarsi, forse per superficialità, forse per ridurre la problematica ai minimi termini – tenta di minimizzare quel tuo dolore, tenta di far finta di niente riducendolo a quel mero “e vabbè, non è mica niente di grave!” Forse lo sarà per lui, certo, ma per noi è grave, e abbiamo tutto il diritto non soltanto di farlo notare, ma anche di lamentarcene!
A volte, specialmente se e quando ci si rende conto di aver sbagliato, sarebbe più logico un silenzio, o quantomeno un dialogo con una sincera ammissione di colpe, che spieghi – o tenti di spiegare – quali dinamiche hanno portato a quelle determinate scelte errate che hanno generato, a loro volta, quella delusione così cocente e fastidiosa! Paradossalmente, è la cosa migliore che si possa fare, non fosse altro che per noi alimentare ulteriore rabbia e fastidi!
Non ha quindi torto il saggio quando affermava che “un bel tacer non fu mai scritto”. A volte, peggiorare la situazione é un attimo: cercate di non dimenticarlo!