Da questo momento farò in modo che tu, per me, non esista più: sarà tutto tranne che semplice, e lo so bene, ma devo farlo. Devo assolutamente farlo.
Da questo momento farò in modo che tu, per me, non esista più. Anche se so quanto male fa e farà.
Sono le 7:19 del Primo Gennaio 2023: torno adesso da un fine anno meraviglioso trascorso con i miei amici, con persone che mi vogliono bene davvero e che, ancora una volta, hanno fatto davvero l’impossibile per rendere indimenticabile questo grande evento. Un fine d’anno continuato, poi, in compagnia stupenda, con tante persone nuove che ho conosciuto, ballando, sfogandomi, sorridendo.
La data di oggi, però, non è un primo dell’anno come tutti gli altri. No. Questa data segna, per me, una pagina di storia personale estremamente importante, perché ho deciso di chiudere per sempre il libro che mi teneva ancora aggrappato ad ultimi frangenti di ricordo, che mi teneva ancora legato ad un essere umano che non esiste più per sua scelta volontaria. Vi assicuro non è stato semplice: a mezzanotte ho stappato la bottiglia, ci siamo fatti gli auguri, e poi mi sono defilato. Mentre tutto intorno sentivo bombardare con fuochi d’artificio, miccette ed altri ritrovati bellici di dubbio gusto e senso, sono scappato in cucina a fare i piatti, a sfogarmi in lacrime con il lavandino. Ho lavato i piatti quasi alla cieca, non vedendo nulla per quante lacrime ho pianto. Poi, ho capito che non potevo più perdere tempo. A metà strada, nel corridoio, ho incontrato il mio santo amico, fratello, V., che da tantissimi anni, ormai, mi è accanto ed ha vissuto i miei drammi ed i miei dolori, e senza dire niente sono stato a piangere sulla sua spalla per minuti che mi sono sembrati interminabili. Ed è stato in quel preciso istante che ho avuto la certezza e la consapevolezza di non essere solo.
Ho subito ricevuto conforto e coraggio nella scelta che ho preso, di cui avevo già parlato apertamente da settimane, e che per troppo, troppo tempo ho procrastinato: il primo giorno dell’anno non poteva non rappresentare il vero senso di rinascita. Da questo momento, per me, questa persona è morta. Mi dispiace tantissimo doverlo dire, ma per me non esiste più ne lei ne tutto il mondo ed i contatti a lei legati in varie forme e maniere: andate tutti a farvi… Vabbé, lasciamo stare. Non salvo nessuno, davvero. Non salvo niente e nessuno di tutto questo, perché nessuno di voi ha salvato me, e va anche bene così: d’altronde, è anche una cosa normale.
Questa sera, anzi, dovrei ormai dire questo mattino, ho una consapevolezza nuova, anzi, oserei dire una conferma: io non sono solo da solo. I miei amici sono con me SEMPRE, esistono SEMPRE, non solo in frangenti dell’anno, in pochi giorni sul calendario. Se mi sento solo, e dico loro di andare a prenderci qualcosa, loro scappano, fanno qualsiasi cosa per me. E se anche non possono, trovo sempre qualcuno con cui poter sorridere e con cui potermi sfogare. Ma non sono da solo. Da questo momento, mi apro al presente ed al futuro: ho già in serbo una nuova conoscenza, e non so nemmeno se e dove mi porterà, ma ho tantissimo a cui dover pensare. Il mio lavoro, l’Accademia, il mio format che sto preparando per la TV, nuovi progetti radiofonici, nuove amicizie, nuove cerchie.
Adesso sono io a dirti addio. E so che starò male, e so che cadrò ancora in tentazione di pensarti o cercare notizie o pescare nei ricordi o che so io. I prossimi giorni saranno terribili, me ne rendo conto, ma da questa giornata inizio una nuova routine, in cui tu non esisti completamente, in cui tolgo di mezzo qualsiasi traccia rimasta di te, sul PC, sul cellulare. Basta. Sei nel passato per sempre. E sono io che, adesso, ti dico addio. E ti lascio al tuo miserabile destino che, per fortuna, non mi riguarda più.