E' tempo di ricominciare da me!

E' tempo di ricominciare da me!

E’ tempo di ricominciare da me: è tempo di scrivere un nuovo capitolo della mia vita, con coraggio, con costanza, con grande determinazione!

E’ tempo di ricominciare da me: anche se so che non è semplice, va fatto. Lo devo fare soprattutto per me.

Sono più che convinto della scelta che ho fatto: ho volontariamente chiuso nell’anno che è passato ogni traccia di quello che ero, dei sentimenti che ho provato, ed ancora provavo, nei confronti di chi, ormai, non esisteva più da troppo tempo, tranne che nel mio cuore. Adesso è tempo di rinascere e ripartire: lo faccio con la consapevolezza di avere accanto persone che mi supportano, che fanno veramente il tifo per me, ma che sapranno essermi accanto nei miei momenti più difficili e in quelli in cui – qualora dovesse capitare – i ricordi prendano il sopravvento. Quello che so per certo è che, forse con neanche troppa fatica, sto lasciando perdere ricordi e pensieri: davvero basta. Le ultime cose rimaste, le ho tolte proprio poche ore fa dal PC: gli ultimi account li ho letteralmente silenziati e, in questo modo, do spazio a chi merita davvero. E mi riferisco a chi ci è sempre stato, che, sicuramente, merita di essere nella mia vita molto di più rispetto a persone ormai divenute fantasmi, ma mi riferisco anche e soprattutto a chi ci sarà, a chi arriverà a far parte della mia vita, attraverso nuove conoscenze, nuove cerchie sociali, di amici, di persone con cui sorridere!

La sera del 31, ad esempio, ho conosciuto un gruppo di ragazze che, a dire il vero, osservavo già da un po’ frequentando lo stesso locale: c’è una frase che mi ha colpito particolarmente. Parlando, queste persone mi hanno detto: “effettivamente vi osservavamo da un po’, ma siamo contenti di aver fatto, finalmente, la vostra conoscenza! Siete davvero delle brave persone!” Piccole cose come questa mi fanno capire che sto facendo bene, che sto facendo la cosa giusta: credo che, a conti fatti, la punizione più grande per chi ci ha fatto del male non sia l’odio, ma l’oblio. Quello fa più male ancora: condannare qualcuno a non essere più esistente per noi stessi, credo sia la forma più elevata di condanna e punizione che possa esserci. Era proprio quella che, nell’Antica Roma, chiamavano “Damnatio Memoriae”: quando qualcuno si macchiava di comportamenti talmente tanto deplorevoli da dover essere allontanato, il suo nome veniva FISICAMENTE cancellato da tutte le epigrafi, dai documenti, da tutte le parti. Immaginate quanto possa essere psicologicamente distruttivo essere una sorta di “morto che cammina”: una persona senza identità cancellata da chi ti sta intorno. Non serve la violenza: vi assicuro che cancellare per sempre una persona è molto peggio, e fa molto più male!

Adesso, però, riparto da me e dalle mie nuove consapevolezze: ho preferito far vincere chi desiderava essere cancellato per sempre. Adesso avrà tutto il tempo di festeggiare la sua vittoria di Pirro: io, nel frattempo, penso a costruire un futuro produttivo reale e vero. La vanagloria la lascio agli illusi. 

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