L’egoismo della felicità rende tutti un po’ meno abili a mettersi nei panni degli altri e, in qualche modo, ad aiutarli concretamente… Fateci caso!
L’egoismo della felicità: lo so, può sembrare magari anche strano, paradossale, che vengano messi a paragone egoismo e felicità, che, almeno apparentemente, sembrano non avere nulla a che fare l’uno con l’altro. Eppure, un occhio attento, e, soprattutto, una persona che ha vissuto in prima persona certe sofferenze, potrà senz’altro confermare che, la maggior parte delle volte, la gente felice è egoista: è troppo presa dal vivere il suo momento perfetto, il suo momento di gloria, di equilibrio, per pensare a pene che, magari, ha vissuto fino a qualche tempo prima, e che, ora, vive qualcun altro!
Lo so che sembra strano, davvero, ma la felicità rende egoisti: chi è felice non ha più tempo per pensare alla sofferenza di chi ha accanto, di chi vive quelle stesse sensazioni vissute fino a poco tempo prima, semplicemente perché vive una sorta di rivalsa, una sorta di rivincita verso la vita e verso gli altri. E’ un po’ come esclamare: “ho sofferto fino a qualche tempo fa? Bene, adesso è il turno di qualcun altro, non certo il mio!”, diventando irrimediabilmente ciechi alla medesima sofferenza altrui, vissuta magari – lo ripeto – fino a poco tempo prima con le medesime modalità. Non si capisce bene perché ma è come se la mente formattasse tutto, tutto il dolore, tutte le sofferenze, tutte le tecniche e le tattiche messe in atto per non reiterare quel dolore. Adesso è tempo che siano gli altri a soffrire, non certo tu, non certo te stesso che hai passato quel che hai passato.
Ecco perché credo sia importante ricordarsene sempre, ed evitare, quando si vive l’amore, di diventare egoisti, perché quelle stesse pene che abbiamo vissuto noi, prima di innamorarci, adesso vivono in qualcun altro. E quel qualcuno non deve essere lasciato solo, come – sicuramente – è successo a noi…