Eppure, a distanza di tempo, mi chiedo "che senso ha avuto"

Eppure a distanza di tempo mi chiedo che senso ha avuto

“Che senso ha avuto”? Me lo chiedo spesso, a distanza di tempo, sopratutto riflettendo, come si suol dire, con il classico “senno di poi”…

Che senso ha avuto tutto questo?

Chissà quante volte ci siamo fatti questa domanda, e chissà quante decine di volte non siamo riusciti a trovare una risposta logica. E’ probabile che una risposta logica neppure ci sia, e la cosa sembra essere maggiormente evidente in determinati contesti e situazioni, ma – proprio con il proverbiale senno di poi – ti fermi e ti chiedi quale possa essere stato il senso di tutto quello che hai visto e vissuto, perché – cavolo – un senso deve assolutamente esserci stato.

Non è sempre evidente e visibile, anzi, talvolta è assolutamente necessario faticare per conoscere una risposta, che, a prescindere da tutto, richiede tempo ed introspezione per essere trovata: in questo senso, i pareri sono spesso discorsi, anche perché, secondo molti, secondo la stragrande maggioranza della gente e degli “esperti”, tentare di ragionarci equivale ad una mera rimuginazione, con un evidente spreco di risorse mentali e fisiche non indifferente.

Io, però, la vedo in maniera diversa: secondo me, fare un minimo di ragionamento, fare un minimo di pensiero, ragionare un attimo su ciò che vi è vissuto fino ad un determinato momento e sul perché lo si sia vissuto, alla ricerca – appunto – del senso che ha potuto avere, non può far altro che bene a se stessi e a chi ci sta intorno, perché ci aiuta a crescere, e – perché no – a diventare anche persone migliori, in grado di non commettere, ogni santissima volta, sempre gli stessi, identici errori!

Si, io la vedo così: ecco perché molte volte mi ritrovo in silenzio, a pensare, a riflettere, e mi chiedo “ma che senso ha avuto?” La risposta, logicamente, non è quasi mai chiara ne scontata…

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