Ghana, così lontano eppure così vicino…

Qualche settimana fa, ho seguito lo speciale di MTV News “Operazione Ghana“: le riflessioni sono nate da se…

E’ paradossale vedere quei volti, sicuramente di bambini che hanno poco o nulla, ma felici di quel poco che hanno: forse sono abituati ad avere poco, forse sono ormai abituati al loro stile di vita… Di certo, i loro sguardi vispi e sorridenti mi hanno fatto pensare che loro non si lamentano, anzi! Per loro vivere è già una gioia, un privilegio, un’allegria.

La povertà è parecchio sviluppata, e c’è parecchia ignoranza circa l’uso del preservativo. Proprio per questo i volontari Unicef spiegano l’ABC della sessualità: A come Astinenza, B come Fedeltà (in inglese faithful), C come Condom: questi tre metodi sono sicuri, e aiutano a non far diffondere le malattie.

Molte ragazze in età puberale domandano “quando è giusto cominciare a far sesso?”, segno della grande ignoranza in materia: i volontari si prodigano giorno dopo giorno per una corretta educazione sessuale, ma anche per una educazione sanitaria, con la lotta alla malaria, che ogni anno miete migliaia di vittime!

L’acqua non c’è, e se c’è si deve andare lontano per prenderla: le persone fanno tanti kilometri a piedi per trovare acqua potabile, e costruiscono le scuole con i mattoni d’argilla.

Cose semplici, in fondo, ma la loro semplicità, i loro sguardi sorridenti, quei bimbi che ti guardano con i loro occhietti di speranza mi hanno fatto pensare che davvero tanto si deve fare per queste povere persone. Tanto è stato fatto, tanto va ancora fatto: non dimentichiamocene!

Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo

Mahatma Gandhi