Ho imparato ad attendere, confidando nella vita e nel Karma: urlare e dimenarsi non serve a niente. Ciò che conta davvero è solo saper attendere.
Ho imparato ad attendere, confidando nella vita e nel Karma: il resto, davvero, non conta.
Non vi preoccupate: io, il più delle volte, nemmeno vi rispondo. Giuro. Non ho necessità di abbassarvi al vostro circo, davvero. Penso di avere una forza in me, ed è la forza di chi, serenamente, si guarda allo specchio e può tranquillamente sorridere, in passato, come nel presente, come nel futuro: nella mia vita non me la sono mai data a gambe levate, non ho mai dovuto raccontare bugie e mettere in atto sotterfugi per giustificare le mie malefatte, ne, tantomeno, ho mai dovuto usare armi d’infimo livello contro la gente.
Perché? Eh, perché ho quel brutto, bruttissimo vizio di parlare sempre in faccia, di non dover ostentare. Ma soprattutto, io, semplicemente, aspetto. Con calma e serenità. Attendo perché la vita ti da sempre modo di mostrare il vero volto della gente e la verità delle cose: non mi serve nemmeno dover mettere in atto chissà quale tipo di vendetta o di circo mediato in genere. Confido nel fatto che le persone non sono affatto stupide, ma, principalmente, confido nel fatto che non serve considerare gli altri decerebrati.
Però, credo nel Karma, e credo che esista una giustizia divina: tante volte sono stato trattato senza rispetto, e tante volte sono rimasto in silenzio, anche di fronte a veri e propri abusi psicologici, a tattiche, a sotterfugi. Tante volte sono rimasto in silenzio, a vedermi trattato come un sacco d’immondizia, che non si è perso tempo a gettare via. Ma sono ugualmente sereno, perché so che conta, alla fine della fiera, sono i fatti più delle parole, perché puoi essere tutto quello che dici di essere, ma sei soltanto quello che fai e come ti comporti: le tue parole non sono buone neanche come “carta da bagno”, se così possiamo dire, qualora non corrispondano a fatti che hanno una concretezza. E su questo sarò sempre ed assolutamente sicuro.
Non sarò io a presentarvi il conto, non serve. Sarà la vita, e fidatevi: funziona davvero. E’ già accaduto in altre situazioni e non vedo perché non dovrebbe accadere ora: io non farò niente. Soffro, soffrirò, questo si, perché la sofferenza fa parte dell’esperienza umana e a tutti, prima o poi, toccherà doverla affrontare. E va bene così.
L’affetto immenso che sto sentendo in questo periodo, la stima della gente che ho intorno, anche di persone che MAI, dico MAI, mi sarei aspettato potessero essermi così vicino, mi ripaga da tanto dolore e tanta sofferenza a cui devo, al momento, far fronte. Ma, anche se avessi potuto avere un minimo dubbio, è la vita a dirmi che NON SONO DA SOLO: voi, intanto, cercate di ravvedervi e cautelarvi dalla vostra cattiveria, che si ritorcerà contro di voi, prima o poi, e – statene certi – non ci sarò remissione dei peccati.
Arriverà un santo momento in cui la vita vi sbatterà in faccia il conto. E allora rideremo. Per il momento non sono io a ridere: fa niente! Ciò che mi rincuora e che mi consola è che io ci ho sempre messo, e sempre ci metterò, il cuore. In tutto, comunque sia, comunque vada. Ho forza da vendere, e spesso è più facile mostrarsi deboli agli occhi della gente. Ricordate, però: una persona forte può serenamente fare finta di essere un debole. Al contrario è materialmente impossibile. Vale la stessa cosa per l’intelligenza: un cretino non potrà MAI fingere di essere un intelligentone.
La mia forza, ciò che faccio, ciò che porto avanti ogni santo giorno, con sacrifico, con lotta, con difficoltà, lo dimostro con fatti CONCRETI e dimostrabili, e non con meravigliose parole che si porta via il vento. E mi basta sapere che ho una vita, e me la sono costruita da solo. Non dipendendo da nessuno. Voi, per ora, continuate pure il vostro gioco malefico, il vostro ghigno di soddisfazione. Non vi preoccupate. Dio vede e provvede, statene pure certi: in fondo, la sofferenza non mi ha mai fatto paura, specialmente sapendo che accanto a me ci sarà sempre qualcuno pronto anche solo a tendermi una mano. E se pensate di essere in una sorta di posizione dominante, se pensate di essere in una posizione di vantaggio, sbagliate, e sbagliate di grosso.
Sarà la vita a darvi conto della vostra cattiveria. E allora vedremo chi sorride, e chi no.