Il dolore di una vita, nel tempo contornato di silenzi in cui devi fare i conti esclusivamente con te stesso, senza poter, talvolta, davvero contare su nessuno!
Il dolore di una vita: i silenzi, talvolta, fanno più male delle parole…
Tanti anni di sudato lavoro su me stesso per sanare le ferite di una vita. E pensare che una volta una persona mi disse:
Con tutto quello che hai passato, se fossi stato un minimo più fragile, saresti caduto in depressione o avresti iniziato a fare uso di qualsiasi schifezza!
Si, cado, piango, mi dispero, sto male e non vedo la strada in fondo al tunnel, ma ho anche tante consapevolezze nuove, compreso il fatto che non sarò mai veramente da solo: se anche solamente comporrò un numero di telefono, dall’altra parte troverò sempre qualcuno pronto a rispondermi, pronto a tenermi compagnia. Nonostante questo, piango ancora da solo, seduto sulle panchine, magari guardando la sera, dietro gli occhiali da sole… Nessuno se ne accorge, e la gente mi passa accanto come se niente stesse accadendo, e va anche bene così! Vivo momenti di intensa sofferenza personale, quasi sempre figlia di un cuore troppo grande che ancora si illude che la cattiveria sia un’arma riservata a pochi, ma chissà perché la usano sempre le persone che meno ti aspetti potessero usarla!
Resti inebetito a guardare, guardi le auto correre via, e piangi così forte, ma la gente nemmeno se ne accorge. Senti tanto dolore che devi imparare a farti passare da solo, perché le persone non capiscono, perché preferiscono vivere la loro vita ubriacandosi di superficialità, di feste, di musica, di luci. Ma la realtà è che non hanno proprio capito niente: quando i riflettori si spegneranno, quando l’ultima luce si sarà spenta, e l’euforia di tutta quella superficialità sfiorirà come sfioriscono i sogni, i tuoi problemi saranno ancora lì, esattamente dove li hai lasciati. Perché se credi di scappare a te stesso, alle tue paure e fragilità, se credi di farla sempre franca scappando via quando, in realtà, dovresti uscire le palle e lottare, allora della vita non hai capito, davvero, un cazzo di niente!
E intanto resto ancora qui, fermo, ad ascoltare i miei dolori, in silenzio…