E’ il silenzio che resta ad essere la parte più dolorosa dei ricordi, tra voci andate via ed immagini che rimangono solamente nella mente…
Il silenzio è, forse, la parte peggiore dei ricordi: rimane solamente un grosso vuoto, rimangono solamente immagini, come fotografie, impresse dietro gli occhi, ma, concretamente, tra le mani non resta nulla se non questo violentissimo, fortissimo, silenzio, che urla la sua attenzione, che si prende gioco della nostra vita e dei nostri frangenti di quotidianità, rendendoci meno forti, facendo anche del male, per poi abbandonarci, come stracci, al tempo che resta…
E’ come un dolore che si ripete, silenzioso, perdendosi nei meandri del nostro tempo e della nostra vita, tra momenti in cui la vaghezza prende il sopravvento della routine, e non puoi fare altro che rimanere li, in balia degli eventi e di ciò che accade, a guardare i tuoi ricordi mentre sfumano e sbiadiscono come il fiato sui vetri: rimani da solo, in silenzio, con la tua valigia di dolore, ed altro non puoi fare se non rimanere li, con questi pensieri che ti passano intorno, che ti ronzano nella mente, e che sovrascrivono, a poco a poco, il tempo che vivi, in un enorme rimuginio mentale fatto di parole che hai già letto, frasi che hai già sentito, silenzi che hai imparato a conoscere…
…Ma dentro, in profondità, cosa è rimasto per davvero? Cosa vive, silenziosamente, nel nostro profondo, nei meandri del nostro tempo, di questa vita che ci sfugge tra le mani? Cosa sono? Sono solamente istantanee di una vita vissuta che non ritornerà mai più? E’ forse, soltanto, un ricordo che sbandisce silenzioso?
Nessuno può risponderti davvero, ma, intanto, l’unica cosa che ti resta tra le dita è questo silenzio, così infinito, così profondo, così affascinante e così duro da affrontare. Un silenzio che, a modo suo, finisce con il diventare una parte di te…