Il silenzio pesa

Il silenzio pesa

Il silenzio pesa, e so soltanto io quanto pesa in certe notti in cui non c’è niente e nessuno, dentro e fuori: resti a guardare, osservi, cerchi di distrarti, ma il peso dei pensieri è un macigno che ti porti dentro…

Il silenzio pesa: pesa quando sei solo, durante la notte, quando il tempo non passa e nella mente senti solamente il rumore delle cose che continui a pensare e che ti ronzano in mente, immerso in questo grande, infinito, senso di vuoto, di incompletezza, di vuoto a perdere che fa da cornice al tempo che passa, tutto uguale, tutto identico, tra mille soddisfazioni e mille piaceri che, a conti fatti, ti fanno crescere ma non ti rendono mai felice, davvero, fino in fondo…

Cerchi di non pensare, cerchi di distrarti, cerchi dei diversivi, e così ti guardi intorno, scrivi, tweeti, ma cosa cambia? Fondamentalmente nulla, tranne questo continuare a sopravvivere in mezzo al tempo che se ne frega di tutto e di tutti, e va avanti, e corre, e tu sei nel mezzo, a dover fronteggiare tutto e tutti, a renderti conto che sei solo con te stesso, ed hai immensi spazi a tua disposizione per cambiare, per rendere tutto diverso, mentre tutto, incredibilmente, rimane uguale, almeno apparentemente, perché, in realtà, sai bene che le cose sono diverse e cambiano, ma quello che conta davvero, quel senso di incompletezza, quel senso di incomprensione, quel senso di vuoto, quel senso di dissolvenza interiore, rimane, permane, come tutto questo tempo che rotola come fa una bottiglia di vetro lungo la strada, spinta da questo vento gelido che batte sulle finestre.

Cerco di non pensare, cerco di rendere diverso il tempo che mi scorre accanto, ma so che quello che davvero conta, quello che davvero resta, rimane in bilico, sospeso nel vuoto di questo doloroso nulla…

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