Il tempo ti mostra sempre il vero volto di chi hai accanto!

Il tempo ti mostra sempre il vero volto di chi hai accanto!

Il tempo ti mostra sempre il vero volto di chi hai accanto! E’ una regola non scritta, ma che funziona sempre. E vi spiego anche il perché.

Il tempo ti mostra sempre il vero volto di chi hai accanto: è una regola a cui, di fatto, non si sfugge!

E’ una regola a cui non si sfugge: il tempo fa sempre crollare ogni singola maschera. Crollano le maschere delle persone che dicevano di amarci, che ci raccontavano della loro falsa fragilità, e quando crollano scopri il vero volto di persone senza cuore e senza anima, e di quella fragilità così tanto ostentata ma, stranamente, sempre meno presente una volta che l’ostentazione del “riprendere in mano la propria vita” ha avuto la meglio. Crollano le maschere di chi si professa amico, di chi si vanta e si riempie la bocca di parole, di fatti, di eventi, di chi pensa di avere il potere di muovere i fili degli altri, di decidere per gli altri, di decidere il cosa, il dove, il come, il perché. Crollano le maschere e si mostrano i volti veri, e quando queste persone mostrano la realtà del loro comportamento, ecco che ti rendi conto di quante cose non sono affatto andare per come le vedevi: in fondo, tu sei sempre la solita persona!

Tu sei sempre quello che da amore, quello che non ha mai rinunciato a voler amare, quello che ha sempre cercato di aiutare, di tendere una mano laddove l’amore potesse fare la differenza nel rapporto con una persona, ma sei proprio quella persona che, di fatto, ha sempre sofferto, stando male, distruggendosi dal dolore e dal dispiacere di vedersi trattato come l’ultima merda esistente sulla faccia della terra. Questo, di fatto, non ti ha mai portato alla decisione di non amare più, di chiudere il cuore e lasciare perdere la pochezza di questa gente, ma arriva un momento in cui ti stanchi. Ti stanchi delle persone così false e meschine, ti stanchi di tutti quegli stupidi ed inesistenti sensi di colpa che ti sono stati scagliati addosso, perché la regola è sempre quella di dare le colpe agli altri e mai di avere il coraggio di fare una sana autocritica!

Smettetela di fare i falsi buoni, smettetela di ostentare la forza che non avete, e ricordatevi di chi eravate e di chi siete, che la gente se lo ricorda bene delle vostre costanti, eterne, scuse, delle volte in cui davate sempre la colpa agli altri per qualsiasi problema avevate addosso, delle giornate passate chiusi dentro casa, degli eterni dolori, degli eterni problemi, delle scuse continue a dimostrare quanto, davvero, fosse poco importante, per voi, amare veramente. C’è una cosa che non avete capito: la “revirgination morale”, purtroppo, non esiste. E non esistono cambiamenti repentini ed immediati, drastici ed improvvisi. E se accadono, non fanno altro che deporre a vostro sfavore, a riprova estrema di quanto falsi e meschini state stati nell’aver, semplicemente, recitato (e pure male) una parte che nemmeno vi appartiene. Perché solo chi recita una parte è pronto a cambiare da un momento all’altro. Non si sa come, però, quando sarebbe davvero stato il caso di fare la differenza, di cambiare le cose, di renderle diverse, allora nulla si muoveva: certe volte invidio la vostra faccia come le pietre, davvero. Siete in grado di mettere in piedi lo schifo peggiore senza provare la minima dose di vergogna. Davvero, invidio i calli che avete in faccia!

Il fatto è che la gente vi conosce bene, e, probabilmente, potete riuscire a prendere – per l’ennesima volta – per il culo soltanto chi ancora non vi conosce bene, ma fidati che la vostra vera indole, fatta di cattiveria, fatta di stupida indolenza, di superficialità, e di quel vuoto nero che avete dentro, prima o poi, uscirà sempre fuori, perché chi è fatto in una certa maniera, chi è programmato in un determinato modo, chi è fatto così, raramente e difficilmente può cambiare. Ed io, per fortuna, ho imparato a diffidare dai vostri stupidi cambiamenti, ma ho imparato molto dalla vostra ipocrisia: non dimentico le parole urlate, non dimentico i sogni che pretendevate di portare avanti anche di fronte all’impossibile. Non dimentico tante, troppe cose, che adesso bruciano come brucia la falsità di quello che siete stati, come brucia la vostra cattiveria nell’aver giocato con il cuore e i sentimenti veri della gente.
Sono tutte cose che fanno male, ma non puoi certo pretendere che persone come voi se ne rendano lontanamente conto: in fondo, cosa posso pretendere da chi non fa altro che vivere con la maschera dell’ostentazione, con la maschera del doversi sempre dimostrare perfetti ed accettabili?

Mi resta, però, la consapevolezza di conoscervi bene. Molto bene. E di saper diffidare da ogni vostra azione, perché, come diceva Mario Venuti,

Le maschere che portate sono decisamente più sincere.

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