La progressiva perdita delle aspettative è figlia dell’esperienza, e di tutta la sofferenza che hai vissuto: da ognuna, però, devi per forza aver imparato qualcosa!
La progressiva perdita delle aspettative è figlia di tutto quel che abbiamo vissuto, del male che abbiamo dovuto sopportare, della gente falsa, della superficialità con cui certa gente ha trattato il nostro cuore ed i nostri sentimenti, e finisce, in qualche modo, per cambiare noi stessi: è figlia di quelle esperienze, ma, per forza, deve averci insegnato qualcosa, e deve, per forza, aver fatto in modo che da ogni singola esperienza dolorosa si sia tratto un insegnamento, valido per le esperienze successive, che permetta di mettere in gioco tutto, senza mai, per forza, soffrire per averci messo tutto di noi.
A volte, nella maggior parte dei casi, è anche colpa nostra, che non ci ricordiamo di tenere a freno l’entusiasmo per una nuova conoscenza: ci si conosce, si passa del tempo, ed è esattamente a questo che serve la prima fase in cui due persone si conoscono! Partire, già, mettendo in ballo emozioni e sentimenti, può sicuramente essere bello, ma è maledettamente rischioso, perché la sofferenza che è in ballo potrebbe, realmente, renderci molto vulnerabili ed esporci ad ulteriore, nuova, sofferenza, che, in qualche modo, ci siamo anche “andati a cercare”, per così dire, proprio perché non siamo stati in grado di dare il giusto peso ai giusti momenti, il giusto “timing”, come dicono gli americani, alle situazioni e alle vicende. C’è un tempo per tutto: c’è un tempo per amare, per sorridere, per conoscersi, per parlare, per frequentarsi, per osservare, per comprendere, per comprendersi, per capire, e dobbiamo sempre lasciare che sia il tempo a fare quel che ritiene necessario fare.
Cercare di accorciare i tempi è sempre deleterio: lasciamo che le aspettative si creino sotto solide basi, e non correndo verso una meta lontana!