La tua mancanza, purtroppo, si sente...

La tua mancanza purtroppo si sente

La tua mancanza, purtroppo, si sente… E fa male, fa male in un modo indescrivibile ritrovarsi soli nel vuoto della notte, dentro il suo silenzio…

La tua mancanza, purtroppo, si sente… E fa un male che le parole non riescono a descrivere…

Io non mento mai a nessuno, ma più di ogni altra cosa, non lo faccio mai a me stesso. MAI. E sarei soltanto stupidamente ipocrita se dicessi che non si sente la tua mancanza: la sento, la sento eccome, purtroppo… Sarà che forse, a conti fatti, sono quello che ci ha messo il cuore, che ci ha messo più cuore, o sarà che, semplicemente, non ho nulla da nascondere tranne che dire la verità, sempre e comunque: sta di fatto che la tua mancanza la sento forte, soprattutto la sera, quando la casa si svuota e resto da solo nel silenzio delle stanze illuminate, e, mentre faccio i piatti, mi sembra ancora di vederti seduta dietro di me, e alle volte mi giro e penso di parlarti, e penso di vederti con il cellulare in mano che controlli, che giri sui Social, ma poi resto in silenzio e le lacrime, certe volte, rigano il mio volto e cadono dentro il lavandino, insieme ai piatti quasi asciutti…

…Certe volte ripenso a come ti lamentavi per la spugna con cui lavavo i piatti, quando si bucava e ci facevamo mille risate con il tuo “quando la cambi sta spugna?”, e quando, a sera, tolgo la tovaglia, e faccio ancora gli stessi gesti che facevo quando tu eri con me, mi sembra di vederti seduta sulla sedia, al mio lato, ma non c’è più niente, ormai.
A volte, mi sembra che sei qui con me, quando chiudo la porta e penso di vederti poco distante, sulle scale, che mi aspetti, ma non è rimasto più nulla. E’ solo che tu esisti: esisti nell’odore di casa, esisti nel sole che entra dalle finestre, esisti quando mi seggo sul divano, esisti nelle tracce di te che ancora ritrovo tra gli armadi e nel silenzio delle stanze, quando penso di sentirti ancora dalla cucina, alle mie spalle.

E’ brutto averti dato tutto il mio cuore, ma non lo rinnego, e so che lo rifarei ancora, ancora ed ancora, perché no cambierei una sola virgola del bene e dell’amore che t’ho dato, anche se tu, di tutto quel bene, ne hai solamente fatto coriandoli: da quando mi hai abbandonato sono cambiate tante cose, ed ho perso il conto di quante lacrime ho pianto nel ricordo di te, e a volte penso, spero, che il tempo che passa riesca a farti capire che, in fondo, ti chiedevo solamente di amarti come io stesso t’ho amato, non una virgola di meno, non una virgola di più. Ma quello che mi fa più male, è rendermi conto che tutto è finito in maniera così stupida ed insensata da lasciarmi quel maledetto senso di amaro in bocca: mentre diverse persone festeggiano l’essere riuscite a dividerci, io, dal mio canto, ripenso a tutto quello che è stato, e mi rendo conto che, in fondo, avevo ancora tanto di quell’amore puro da offrirti, e fa male rendermi conto che tu non sia proprio riuscita a renderti conto dell’importanza di quel sentimento, ma più di tutto, che non sia riuscita a renderti conto di quanto fossi davvero importante per me, di quanto fossi davvero fondamentale per il mio cuore e la mia vita.

Mi hai abbandonato ben due volte, senza mai guardarmi negli occhi, ma solo con quegli squallidi messaggi: poche parole per cancellare, per sempre, tutto quello che avremmo ancora avuto da vivere. E mi fa male, tanto male, tantissimo male, rendermi conto di quanto amore, di quanto cuore, io t’abbia dato così inutilmente. E fa male rendersi conto che non ci sei più perché mi hai abbandonato per una scelta volontaria, e mi chiedo quale persona decida di abbandonare qualcuno che la ama così profondamente, così sinceramente, e spero sempre che il tempo, un bel giorno, ti faccia rendere conto di quello che tu eri per me.

A volte penso che, la fuori, ci sia qualcuno in grado, davvero, di amarmi a tale punto da capire la mia importanza, talmente grande da rendere impossibile anche solo l’idea di lasciarmi andare volontariamente, e fa male rendersi conto che quella persona non sei stata tu, non sei tu, non sarai tu: tutti coloro che mi vogliono davvero bene mi ripetono che ho sprecato il mio cuore, che sei stata tu a perdere l’occasione della tua vita, che di me non hai mai capito niente. Io non la so qual è la verità. So solo che mi hai fatto male e non te rendi conto. E che ci sono notti come questa, serate come mille altre che ho vissuto, in cui manchi. In cui il vuoto che hai volontariamente lasciato accanto a me, si sente. Si sente atrocemente.

Forse ti vanterai delle tue azioni, forse ti sentirai forte e vincente, ma non ti rendi conto di ciò che hai distrutto con le tue stesse mani: in questo momento, così complicato e difficile per me, so che non sono solo perché i miei amici – quelli che mi hanno dato le loro spalle per piangere quando tu mi hai abbandonato! – non mi lasceranno mai da solo, ma non sai cosa darei per non sentire più il senso di vuoto che hai lasciato.

E in certi frangenti, ancora una volta, il silenzio mi parla di te. Ma tu no, non puoi capirmi. Purtroppo.

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