La vita mi ha messo con le spalle al muro!

La vita mi ha messo con le spalle al muro

La vita mi ha messo con le spalle al muro: capita, rientra nell’esperienza del vivere, e soltanto i più forti, in qualche modo, riescono a rialzarsi!

E’ accaduto diverse volte e non smette di accadere: la vita mi ha messo con le spalle al muro ancora una volta, l’ennesima volta, con un’altra brutta notizia che si frappone lungo il mio cammino. Un’altra brutta notizia all’interno di un periodo relativamente breve di tempo dove, purtroppo, ne sono arrivate altre e tutte insieme. Certuni li chiamano “periodi di merda”, e, probabilmente, è la più azzeccata definizione possibile: un periodo terribile ed orrendo, in cui tutto gira per il verso errato, in cui la vita sembra volerti continuare a mettere alla prova, per vedere fin dove arrivi, per vedere quanto resisti sotto i suoi colpi di mazza sui denti e sul cranio, i suoi pugni in mezzo allo stomaco e i calci sui talloni. Lei continua, continua e ti vuole vedere a terra, ed anche se tu sputi sangue, anche se sei esangue, fracassato, frantumato in terra, devi cercare il modo di rialzarti e di reagire.

Ad un certo momento, scopri che non ti è rimasto nulla, che non c’è più niente all’orizzonte: hai perso tutto, ma tutto davvero. Gli affetti, i progetti, la professione: tutto andato a puttane per questo motivo o per quell’altro, e quasi sempre senza che tu abbia una reale “colpa” per qualcosa che hai o non hai fatto. Semplicemente sei stato distrutto e frantumato dagli eventi, dalle necessità, dalle situazioni contingenti che si sono venute a creare, molte delle quali, davvero, superiori ad ogni tua qualsiasi volontà di ogni tipo. Funziona così e basta.

Ho capito che, forse, certe volte la vita attiva una “formattazione obbligatoria”: anche se non sei d’accordo, la vita, oppure il destino, ad un certo momento formattano tutto quello che stai vivendo fino a quel momento perché è giusto che sia così. E’ come quando prendi un virus sul PC: magari il PC funziona ma è lento, le icone non si muovono, si aprono popup, si spegne, si riavvia, e lavorare in questo modo è impossibile. E cosa fai in quel caso? Formatti. Ecco: la vita funziona allo stesso modo. Secondo me, quando si rende conto che ciò che stai vivendo ti impedisce di andare avanti, o stai vivendo in maniera forzata qualcosa che andrebbe, invece, cancellato, decide per te e formatta tutto quanto: all’inizio avevo paura delle cose che accadevano, dei cambiamenti che distruggevano ogni equilibrio possibile, ma l’esperienza mi ha insegnato che, quando si sono verificati eventi così avversi e nefasti nella mia vita, mi hanno sempre preparato a qualcosa di più grande e di più bello.

Certo: renderti conto che la tua vita si è distrutta, e avere la consapevolezza che nulla sarà più lo stesso, e che una parte di te è morta per sempre, fa male: è come quel serpente che cambia la muta e vede la sua pelle in terra. Ma forse, l’evoluzione ed il cambiamento accadono così. Devi strapparti la pelle di dosso per costruirti una nuova protezione: quando la vita crea nuovi equilibri, di fatto, non è la fine, ma soltanto un nuovo inizio. L’inizio di un nuovo capitolo della tua narrazione, della tua vita. E anche se non ti piace, devi accettarlo: non è una punizione. E’ soltanto un dono, per quanto strano e paradossale esso possa sembrare: la vita sta creando un nuovo cammino per te, una nuova storia.

Che ne sai che questo nuovo capitolo non sia più maturo e più bello di quello che si è chiuso? Le parole non le scrivi tu, non del tutto: è la vita che decide quando accadono eventi che mettono un punto a ciò che hai vissuto fino a quell’istante. E’ lei che decide. Ad un certo momento, forse vale soltanto la pena di “fidarsi ed affidarsi”. Lasciamoci trasportare dal flusso degli eventi e vediamo dove andiamo a finire: in fondo, abbiamo sempre il potere di cambiare le cose e di decidere.

E’ l’unico modo che conosco per rialzarmi. Ancora una volta.

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