Mi fai male

Mi fai male

Mi fai male, ma nonostante questo cerco ancora di andare avanti, nonostante tutto quello che mi hai fatto, e tutta la tua stupida spietatezza…

Mi fai male, soprattutto adesso che so chi sei.

Se ti dicessi che ti ho superato del tutto, sarei un ipocrita, e mentirei, prima di tutto, a me stesso: è un vero peccato, però, avere avuto nuove consapevolezze nate dalla tua maschera, che è crollata precipitosamente, mostrando la vera persona che sei davvero… Certo, fa male, ma fa ancora più male sapere chi sei davvero: ti rendi conto di quanto falsi e fasulli fossero gran parte di quei sensi di colpa che mi hai, che mi avete scagliato addosso, e me ne rendo davvero conto solamente ora, come soltanto adesso mi rendo conto di quanta ragione avessero i miei amici nel continuare a ripetermi che “non aveva niente da rimproverarmi”, che “non avevo sbagliato nulla”.

All’inizio, ero quasi caduto nella trappola di sbattermi addosso io stesso quei sensi di colpa assurdi, contorti, arrivando quasi a credere che il tuo comportamento fosse, addirittura, paradossalmente, generato da mie mancanze che mi sono quasi fissato di avere. Ma ora, ciò che era un dubbio da sempre instillato nella mia testa, è diventato realtà: non era affatto colpa mia, ne era colpa del mio cuore che ha fatto soltanto l’errore di amarti, di amarti così tanto, stupidamente ed inutilmente. Adesso sono io a dirti che se avessi saputo che tutto il mio amore lo avresti trasformato in carta straccia – o forse dovrei dire carta igienica! – da usare soltanto per farmi soffrire ancora di più, probabilmente non ti avrei neppure rivolto la parola. Se solo avessi saputo che non avresti mai avuto la maturità di amarmi come meritavo davvero, di riconoscere il vero senso dell’amore, di riconoscere il valore immenso che ha il mio cuore, che ha tutto ciò che ho provato per te, davvero, non avrei neppure lontanamente ceduto a darti tutto di me. Solo e soltanto adesso capisco che sono a pezzi per averti amato troppo, e per aver amato qualcuno che l’amore non sa nemmeno cosa sia, e non sa nemmeno cosa farsene: ho capito troppo tardi che ciò che sembra contare davvero per te è l’esteriorità, la superficialità, e chi se ne fotte di quello che uno ha dentro, del suo cuore, della sua anima, dei suoi sentimenti. Per te vale soltanto quel tuo maledetto egocentrismo, l’arrivismo, il carrierismo spietato, becero e subdolo.

Mesi fa, non capivo perché non ricevessi le attenzioni che tutti i miei amici fidanzati ricevevano, e solamente ora ho capito perché: hai manipolato la mia mente ed il mio cuore a tale punto da “normalizzare” l’assenza, il silenzio punitivo, il doversi accontentare delle briciole e degli “scampoli” di presenza e di cuore. E se cercavo di aprire gli occhi, se mi lamentavo, ecco che venivo prontamente punito con altro silenzio e con altra manipolazione, mirata a farmi credere che fossi io quello sbagliato, quello che “pretendeva troppo”. Ho iniziato a farmi delle domande quando le persone continuavano a dirmi: “ma non vi vedete mai? Ma abitate in due città diverse? Sei sempre da solo!”, e mi voltavo dall’altra parte quando gli amici di una vita mi dicevano “apri gli occhi, guarda che stai accettando qualcosa di anormale”… Ma eri riuscita a manipolarmi a tale punto da farmi credere che fosse giusta la Legge che dettavi tu, le regole che imponevi, e se non si faceva così, ecco che scattavano i sensi di colpa ed il silenzio atto a punire.

Solo ora ho capito di aver dato amore a chi non sa che farsene, a chi non sa cosa sia l’amore vero: soltanto ora mi sono reso conto che, ancora una volta, avrei dovuto dare retta alle mie sensazioni, che non sbagliano proprio mai. La riprova di tutto quello che sto dicendo, è nel modo in cui mi hai usato e rivoltato come un vecchio calzino: quando hai capito di avermi spremuto all’osso, mi hai cestinato. E sinceramente, non riesco a comprendere come tu possa andare fiera di un simile comportamento. Spero soltanto che sia la vita a farti rendere conto di avere avuto tra le mani un biglietto vincente della Lotteria: avresti vinto la Lotteria dell’amore, e saresti stata ricca per sempre, ma, accecata come sei dal tuo orgoglio e dal tuo egoismo, hai preferito farlo a mille pezzi che avere il coraggio di riscuotere la vincita.

E tutto questo, non può che farmi male.

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