Mi manchi, e non vorrei...

Mi manchi e non vorrei

Mi manchi, e non vorrei… Non dovrebbe affatto, assolutamente essere così: eppure, sembra proprio che quel momento non sia ancora giunto…

Mi manchi, e non vorrei… Anzi, non dovrebbe proprio essere così…

E’ uno strano periodo, in cui nemmeno io capisco più cosa voglio: stasera camminavo sotto la pioggia, in silenzio. Sapevo che fuori stava piovendo, ma ho voluto passeggiare lo stesso, ed ho deciso di buttarmi sotto la pioggia. Nel silenzio e nel vuoto che c’era intorno, osservavo le case accese, i palazzi illuminati, le sale da pranzo bandite, la gente che cenava, e mi sono reso conto che ancora mi manchi, e te lo giuro non vorrei…

Non dovresti mancarmi: anzitutto, perché dovresti essere qui, ancora con me, a bagnarci sotto la pioggia dopo aver fatto un sacco di carezze ai gatti in giardino, che regolarmente ci avrebbero ignorati, a cantare le nostre canzoni sotto la pioggia, con gli occhiali appannati e tu, con il fiatone, che mi dicevi di non correre! Purtroppo, però, adesso ho queste nuove, maledette, consapevolezze, e ti giuro che è tutto tranne che bello, credimi: purtroppo sono consapevole di essere rimasto legato a ciò che credevo tu fossi, all’immagine angelica e romantica che avevo di te, ma non posso non rendermi conto, ed ignorare, tutto il male che mi hai fatto in questi mesi, quando sapevi che io vivevo per te…

E’ strano, sai? E’ davvero stranissimo ritrovarsi in questa situazione, in cui, da un lato, mi manchi, mi manca quello che eri e non vorrei nessun altro tranne che te, ma dall’altra parte sono consapevole che quella persona, quella che mi amava in quel modo, forse, non è mai esistita, e sembro quasi rifiutare altre conoscenze ed altre persone! Però mi manchi, ed è una cosa che, curiosamente, non posso certo negare a me stesso ne fare finta che non sia così: la fregatura è avere un cuore, non so se mi capisci… Io che ti ho amato veramente, sento il dolore anche più di te, che, probabilmente, non mi hai amato con la stessa forza, intensità e speranza con cui ti ho amato io!

E poi, ci sono sempre quelle tue promesse che non hai mai mantenuto, ed anche questo fa ancora più rabbia nel ripensarci: quei tuoi avermi giurato quanto per te “fossi davvero tutto”, quelle tue promesse invano di “dirci sempre tutto”, ma, nel frattempo, dettare le regole e pretendere che si facesse solo a modo tuo, senza che io avessi diritto di non essere d’accordo… Hai sempre tanto predicato bene, ma purtroppo, a conti fatti, razzolato malissimo, e mi dispiace: hai sempre detto che “tu eri quella che aggiustava, non distruggeva mai”, e poi non è stato vero. Hai sempre detto che, nella coppia, serve reciprocità e volersi venire incontro, ma, stranamente, chi doveva sempre e solo fare sacrifici ero soltanto io. Non hai mai creduto al mio malessere, ai miei dolori fisici, additandomi come una persona che inventava scuse, quando, per fortuna, in tanti hanno visto cosa ho passato in un determinato periodo in cui tu facevi l’offesa e giocavi a scagliarmi addosso il silenzio punitivo, mentre io urlavo dal dolore. E nonostante tutto questo, sono venuto sotto casa tua, in stampelle, so io in che modo, per suonarti al citofono, per vederti e sentirti, e non ottenere nessuna risposta!

Purtroppo, hai sempre avuto questo brutto insegnamento, questo brutto modo di agire, secondo cui tu e soltanto tu, da donna, devi essere venerata, servita e riverita: l’uomo non ha mai diritto a stare male, a dire NO, a non avere forza di prendere l’automobile, ad aver diritto di sentirti solo, di aver bisogno di protezione, di sentirsi coccolato, ad aver bisogno di non fare NIENTE tranne che essere abbracciato restando in silenzio…

Tu cerchi Robocop: cerchi una persona senza anima, sempre forte, mai stanca, che non ha mai diritto ad essere giù, sempre pronta a servirti e riverirti senza che tu debba mai fare un solo, minimo, unico sforzo, perché gli sforzi deve farli soltanto lui, “d’altronde è uomo”, e tu devi essere messa li, quasi ad essere portata in trionfo. Mi manchi, ma poi ripenso a tutto questo, e ricordo tutte quelle maledette volte in cui mi punivi sparendo settimane intere, non vedendoci appositamente per farmi del male, sentendomi dire “eh, ma tu sei l’uomo, che vuoi da me?” E ricordo quante volte ti chiedevo di venirmi a trovare, ma la risposta era sempre la stessa: “ah, mi dispiace, ma io non cammino ne a piedi ne con i mezzi!” E la cosa che mi ha fatto più male, alla luce di tutto questo, è stato anche il goffo tentativo di scagliarmi addosso i sensi di colpa che erano soltanto tuoi, e non solo tuoi, visto quanto qualcuno si sia divertito a distruggerci, festeggiando il giorno in cui te ne sei andata: chissà come mai tutte le persone che mi volevano bene continuassero a ripetermi che “questa persona sarebbe riuscita nel suo intento”. Anche gente che, adesso, ti adula e ti sorride: per fortuna che Dio mi ha creato gentiluomo, altrimenti, se parlassi io, cadrebbero muri e montagne!

Mi manchi, mi manca quello che eri ed eravamo, ma poi mi ricordo di tutto quello che mi hai fatto senza nessuna pietà, e mi ricordo del tuo egoismo, carrierismo, arrivismo spietato, e mi rendo conto che non hai scrupoli pur di raggiungere i tuoi obiettivi, e me lo hai, purtroppo, dimostrato concretamente, non avendo neanche il coraggio di guardarmi in faccia. Così, finisce che mi manchi, si, ma non posso non rendermi conto di tutto quello che mi hai fatto: confido soltanto nel tempo, affinché non solo possa mettere pace ai miei pensieri, e soprattutto chiarezza nel mio cuore, ma riesca a darmi quelle nuove consapevolezze di cui ho bisogno.

Ho solo bisogno di rendermi conto che la persona che ho amato, in fondo, non è mai esistita: il tempo non ha fatto altro che palesare la vera essenza di te. E mi dispiace dovermi rendere conto di quanto, per te, la sola cosa importante sia sollazzare il tuo ego, a qualsiasi costo, in qualsiasi maniera. Non hai nessuna intenzione di affrontare SERIAMENTE la vita, senza mezzucci ed escamotage. Tanto, chi se ne fotte: l’importante è apparire. In fondo, anche una Ferrari resta una Ferrari se la scocca è rossa con il cavallino e dentro ha il motore di una 126!

E prima me ne rendo conto, prima starò meglio e ti lascerò alle spalle per sempre. Pare che ancora, non sia del tutto quel momento.

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