Perso tra la pioggia e le lacrime

Perso tra la pioggia e le lacrime

Perso tra la pioggia e le lacrime, in giornate di dolore e silenzio che lasciano senza fiato e portano con se miliardi di tristi pensieri senza uscita…

Perso tra la pioggia e le lacrime, il tempo scorre nel silenzio del dolore…

Mi perdo in maledetti momenti come questo, dove sento solo rabbia, dolore, voglia di piangere.

Nessuno riesce mai, davvero, a comprendere cosa senta chi vede esplodere i propri sentimenti, gettati via sotto la pioggia all’abbandono, al silenzio, alla distruzione: in fondo, che ne sa la gente. Le persone ti abbandonano come se fossi un giocattolo, come fossi un paio di scarpe usate da gettare in fondo ad un cassonetto, ma non si fermano a riflettere e ricordare quanto il peso delle cicatrici passate possa ucciderti, quanto il peso dell’abbandono già sperimentato in passato possa farti del male, del male vero, del male da distruggerti. E fa male ancora di più quando sai che chi ti ha ferito abbandonandoti era perfettamente consapevole delle tue ferite, e ti ha lasciato in terra, esangue nel tuo dolore, con quelle ferite non soltanto aperte, ma anche rinnovate e squarciate dal silenzio, dalla spietatezza.

E’ questo l’amore? E’ questo amare una persona? Amare qualcuno che per te “è tutto”, significa forse trattare così il cuore di quell’uomo che vuole donarti il proprio tempo e la propria vita? Che rimane di frasi, ricordi, momenti vissuti, silenzi, abbracci, parole… Cosa rimane? Resta solo l’impronta del cuore calpestato, insieme a tutto quello che ti hanno strappato dal cuore e dall’anima: avere un cuore, amare davvero, amare fino in fondo, amare forte, è una responsabilità enorme, gigantesca, perché sai che sul tuo cammino puoi incontrare qualcuno che non ti risparmierà il dolore, che non ti risparmierà la sofferenza, pur consapevole di quanto tu abbia già sofferto nel tuo passato.

E spesse volte, ad ucciderti di dolore sono proprio quelle persone che avevano promesso di curare le ferite inferte da altri. Quelle stesse ferite che, adesso, loro riaprono con la loro maledetta spietatezza. Quelle stesse ferite che, adesso, ti distruggono di dolore.

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