Quando l'Italia era schiava dei tabù

Prendo spunto da una interessante trasmissione andata in onda su "La 7" , che mi ha dato il "là" per affrontare un argomento che , non possiamo negarlo , è alquanto "spinoso" : l’incidenza dei tabù nel nostro Paese e come il nostro paese stesso ne sia stato , da sempre , abbastanza "schiavo".
Cominciamo con ordine , dando un’occhiata all’Italia di cinquanta anni fa : siamo nei primi anni 50 . L’Italia è da poco diventata una Repubblica , e si sta pian piano riprendendo dalla guerra e dai difficili anni che , per fortuna , si è lasciata alle spalle .
Le prime TV fanno capolino nei bar delle città , e di certo nessuno si sarebbe mai sognato di parlare di "sesso" .
"Sesso" : solo la parola fa "rizzari i carni" , come si dice da noi a Palermo . Parlare del sesso , di come nascono i bambini , di cosa voglia significare mettere al mondo una creatura , ma anche del difendersi dalle malattie che si trasmettono per via sessuale equivale ad offendere la pubblica morale . Trattare argomenti del genere ? Follia allo stato puro ! Figuriamoci se in quegli anni se ne poteva anche solo minimamente accennare !
Il tabù del sesso , da sempre presente in Italia , affonda le sue radici nella notte dei tempi : so cosa state per dire , e vi dico subito che io non lo dirò : come sempre , si da la "colpa" di ciò al rigido moralismo presente nel nostro Paese e alla forte presenza della Chiesa , che vietava di trattare questo tipo di argomenti . Ebbene , io non voglio fare l’errore di cadere in questo luogo comune : Questo tipo di situazioni nasce da una "morale" , da un tipo di mentalità che era fin troppo tipico in quel periodo , che tendeva a dare per scontate molte cose . Se qualcuno si chiedeva perché ad una certa età le donne cominciassero ad avere il loro ciclo mestruale la risposta era un secco "perché è una cosa che accade a tutte" . Ma tanti altri esempi si possono prendere : è risaputo che l’autoerotismo , ad esempio , veniva visto come un tabù estremo , e veniva quasi "scoraggiato" con la minaccia del "diventare ciechi , sordi …" e chi più ne ha più ne metta !
Insomma : se certi argomenti oggi li diamo per scontati , e magari sono (fin troppo) comuni nei nostri discorsi di ogni giorno , non era così cinquanta anni fa !
Di certo l’Educazione Sessuale non era vista di buon occhio , e questo si tramutava in diversi dubbi che magari rimanevano irrisolti da generazioni .
Quando i tempi cominciarono ad essere più maturi (per inciso , nei primi anni Sessanta , con l’avvento del "Boom Economico" N.D.Giomba) , ci si accorse che era ora di spiegare ai bambini come accadessero determinate cose che prima venivano sorvolate o date per scontate : nelle scuole si cominciarono così a proiettare i primi documentari circa l’Educazione Sessuale .
Ciò , ovviamente , non mancò di destare non poche polemiche nella morale pubblica : intervistate sul valore di questi documentari , e alla domanda "lo farà vedere ai suoi figli ?" , molte signore e madri rispondevano : "mmmhhh …. Si , direi di si : penso che dopo sposati potranno vederlo !"
E non fate quella faccia : erano di certo altri tempi , ma qualcosa nell’aria stava per cambiare .
La vera e propria rivoluzione sessuale avvenne nei primi anni Sessanta quanto si scatenò una vera e propria bufera fatta di polemiche , moralismi , indignazioni e italica vergogna : stiamo parlando della pillola anticoncezionale .
Fino ad allora , infatti , erano in pochi a sapere che c’erano dei metodi per non rimanere incinta : forse le donne di quel periodo avevano più paura di rimanere , appunto , incinta che del sesso stesso , che comunque veniva visto sempre in un aura di "sacralità" . L’intento dell’atto sessuale era quello di mettere al mondo una creatura , nulla di più . Questo comportava il rispetto verso il partner ma anche la religiosità e i valori cui si era abituati in quel periodo .
La pillola portò una rivoluzione proprio in questa direzione : fare l’amore solo fine a se stesso e farlo per mettere al mondo una creatura divennero così due cose ben diverse , e ciò scatenò lo sdegno della morale pubblica , che riteneva ciò un incentivo alla promiscuità . Il sesso , così , diventava padrone delle scelte dei partner , e non era più vincolato alla semplice "riproduzione" .
Ciò comportava , quindi , maggiore flessibilità nel cominciare ad affrontare determinati argomenti : nel 1968 Paolo VI pubblica l’enciclica "Humanæ vitæ" analizzando il fenomeno della contraccezione orale , che era vista come "deviante" , "fuorviante" di ciò che significava davvero l’atto sessuale .
In quel periodo , al grido di "il corpo è mio e lo gestisco io" cominciavano a nascere i primi movimenti femministi . Siamo negli anni Settanta e , spinte anche dai rivoluzionari periodi precedenti , forti anche della rivoluzione Sessantottina , che di certo aiutò molto nella creazione di tali movimenti , le donne cominciavano a ribellarsi alle regole per cui il loro corpo era "standardizzato" , in cui non erano padroni delle loro sensazioni , dei loro stimoli . Era un ribellarsi ai tabù che venivano imposti dalla morale pubblica . Anche qui le polemiche non mancavano , ma stavolta la polemica partiva anche dagli stessi movimenti femministi : la "pillola" , infatti , era stata accusata , qualche anno prima , di provocare il cancro nella donna . Ciò faceva infervorare non poco le italiche ed agguerrite pulzelle , che ritenevano la pillola un metodo per favore la libertà sessuale dell’uomo mettendo a rischio la salute della donna . Insomma : la donna , stando al loro punto di vista , diventava solo un "oggetto" programmato per il piacere sessuale , da usare quando se ne sentiva il bisogno e senza correre rischi . Cosa che invece non accadeva vent’anni prima , quando chi rimaneva incinta era costretto a sposarsi , volente o dolente .
Ma ormai , il difficile era alle spalle : il sesso cominciava ad essere più "flessibile" , e poteva essere vissuto dalle donne senza essere additate come meretrici o "porcone" , vedete un po’ voi :-)

Arriviamo così ai giorni nostri .
Siamo nel Ventunesimo secolo : cambiano i metodi contraccettivi , cambiano le mentalità , gli anni , le persone , le generazioni … Ma siamo sicuri di esserci davvero liberati dai tabù ?
Non penso proprio : seppur in misura molto minore è ancora molto difficile parlare del sesso , o come cantava il buon Jovanotti "è ancora difficile fermarsi e dire "preservativo" .
C’è ancora una mentalità che , ripeto , in misura certo molto
minore rispetto a cinquanta anni fa , è ancora molto attenta a trattare argomenti relativi ad esempio al sesso sicuro , che potrebbe salvare molte vite , oppure all’importanza di un passo come l’aborto .

Insomma : passano i tempi , ma la mentalità molto difficilmente cambia …

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