Quel brutto vuoto che rimane nella notte

Quel brutto vuoto che rimane nella notte

Quel brutto vuoto che rimane nella notte, quando il silenzio lascia spazio a quello che è stato, e tu devi fare i conti con te stesso e quel silenzio…

Quel brutto vuoto che rimane nella notte: restano le voci, l’allegria, la bellezza delle cose che hai vissuto, che hai provato, ma rimane quel brutto senso di vuoto, quel così grande silenzio che ti ritrovi intorno, tra le strade deserte, il vento che soffia e rimane l’unica compagnia con cui poter parlare, e di colpo, in un solo istante, la meraviglia della compagnia e della spensieratezza, magicamente, diventano già ricordi archiviati, e in qualche modo fa male. Questa cosa fa soffrire, fa partire mille pensieri in testa, e ti riporta ad una dimensione reale, fatta di quello che è la tua vita di ogni giorno, di tutto quello che vivi costantemente e correntemente, e questo non fa altro che farti pensare a quanto quei momenti siano già passati, siano già ricordo, siano già “ieri”.

E’ quasi inquietante, fa paura e dolore rendersi conto di come, facilmente, tutto si trasformi in un “ieri”: tutto diventa, improvvisamente, tempo che è già passato, e quelle risate che erano li, fino a pochi minuti fa, adesso sono ricordi impressi nella mente, che potrai raccontare, che potrai archiviare in una fotografia, in una storia. E tutti, adesso, se ne sono andati: anche l’ultimo amico ha svoltato l’angolo, ed è scomparso nel vuoto della notte, nel suo magico silenzio che, adesso, è la sola compagnia che ti resta, mentre quel vento rimane li, immobile, a cercare di darti conforto.

Ma la sola cosa che ti resta tra le mani è la compagnia di te stesso: tutto è ormi andato via, tutto è ormai “ieri”. Resta solo il ricordo di ciò che è stato, e quel silenzio in mezzo al vuoto della notte…

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