Reverendo Jones, “furbetto mediatico” creato “ad hoc”?

Come può un personaggio sconosciuto, a capo di poco più di cinquanta anime, riuscire a mobilitare l’attenzione mondiale su di se? Cerchiamo insieme di capirlo…

Per chi non lo avesse ancora capito,
stiamo parlando del reverendo Terry Jones, in foto, saltato agli onori delle cronache mondiali per via della sua “sparata” di “bruciare” le copie del Corano l’Undici Settembre. Saltato agli “onori” (e già che siano “onori”, francamente, ho dei dubbi, N.D.Giomba)… Si, ma come?

Di certo, qualcuno deve pur aver dato la “notizia scatenante”!
Intendo dire: se, per effetto domino, il “passaggio” di notizie è stato rapido e fulmineo, tanto da fare il giro del mondo, qualcuno deve pur aver immesso la “pallina nella roulette”, utilizzando una metafora, per scatenare il passaggio di notizie, no?

Lo step successivo delle “responsabilità”, però, spetta ai giornalisti, dobbiamo ammetterlo.
Spesso, i giornalisti, soffrono di quella “unwitting bias”, quella “distorsione involontaria” tendente al “gigantismo”, che è capace di far diventare gigante qualcosa che in realtà è nulla!

Se gli stessi giornalisti si fossero accorti per tempo che Terry Jones è stato, probabilmente, un “furbetto mediatico” creato “ad hoc” per attirare l’attenzione su di se, e a quanto pare c’è riuscito alla grande, e avessero evitato di dare importanza alla sua provocazione, si sarebbe evitato tutto il resto, compresi i morti tra coloro che hanno manifestato contro l’evidente stupidità.

Questo articolo per primo, ad esempio, se ne sta guardando bene dal dare risonanza al fenomeno, anche perchè ha già raggiunto il suo scopo di “notorietà”, ma tenta di scoprire come sia stato possibile che il mondo intero abbia dato importanza a quella che era un’evidente provocazione, tant’è che, una volta ottenuto il suo scopo, il reverendo ha subito faccio marcia indietro!

Insomma, un “fenomeno mediatico” creato “ad hoc” per attirare l’attenzione, questo è. Pensiamoci bene la prossima volta!