Scegliere la lontananza e la sofferenza pur di non ammettere un errore

Scegliere la lontananza e la sofferenza pur di non ammettere un errore

Scegliere la lontananza e la sofferenza pur di non ammettere un errore: un comportamento che non ha senso, e che fa del male, purtroppo, a tutti…

Scegliere la lontananza e la sofferenza pur di non ammettere un errore: il maledetto trionfo dell’orgoglio…

Che senso può avere scegliere la sofferenza e la lontananza volontaria, anziché avere il coraggio di ammettere l’errore di aver perso qualcuno così stupidamente?

L’orgoglio, spesse volte, uccide i rapporti in maniera totalmente stupida ed insensata, e, nella maggior parte dei casi, distrugge amori stupendi sprecandoli in una forma che non può avere giustificazione, così come non ha giustificazione chi mette in atto il volontario allontanamento piuttosto che una serena ammissione di un errore compiuto anche solo per paura, anche solo per essere stati troppo “precipitosi”.

Certo: mi metto anche nei panni della persona che ha commesso l’errore. Non è semplice fare marcia indietro: spesse volte, ammettere di aver sbagliato significa sottoporsi, poi, al giudizio delle persone, al giudizio della gente. Specialmente se chi ha fatto una “mossa falsa” ha creato grandi problematiche, facendo davvero soffrire qualcuno e mostrandosi spietato/a, fare un passo indietro ed ammettere il proprio errore lo pone in una condizione di chiara inferiorità, aumentando il “rischio” di dover, poi, giustificare il proprio comportamento. Eppure, resto dell’idea che chi ama può sbagliare, certo. Se davvero ci tiene, però, rischierà anche di doversi sottoporre al giudizio altrui, consapevole dell’errore fatto: che poi, parliamoci anche molto chiaramente ed apertamente.

Se ami davvero una persona, del giudizio degli altri te ne freghi completamente: se senti amore verso quella persona, è solo quella persona al centro dei tuoi interessi e della tua passione. Tutti gli altri possono anche parlare e giudicarti, ma te ne fregherai, perché sai che lui o lei sono le sole persone a cui tieni davvero! Ben diverso è il discorso per chi è fragile: spesso è proprio la fragilità a far commettere loro questo tipo di sbagli. E proprio per la loro fragilità, costoro non sono certo in grado di fregarsene del giudizio altrui, specialmente delle persone a loro più care e vicine, come genitori, parenti, amici, a cui – normalmente – non andrebbe data spiegazione dei propri sentimenti e delle proprie scelte. Purtroppo, però, chi è fragile vive questo costante senso di paura, e si sente obbligato a non agire, a restare nel proprio dolore anziché avere il coraggio di fare un passo indietro: anche solo l’idea di dover, poi, affrontare amici e parenti e di dover spiegare loro il perché delle proprie scelte, scatena in loro sensi di colpa non indifferenti.

Nella maggior parte dei casi, le persone più “vicine” alle persone fragili, sono consapevoli della fragilità stessa di queste persone, e se ne “approfittano”, diciamo così: giocano sul senso di colpa, giocano sul controllo, giocano su paventate minacce psicologiche qualora quella persona facesse un passo indietro e scegliesse la propria felicità piuttosto che il dolore che loro stessi obbligano a vivere! Insomma: chi preferisce stare nel dolore pur sapendo di aver sbagliato, chi preferisce l’orgoglio, chi preferisce non fare un passo indietro e continuare a soffrire, è fondamentalmente una persona fragile, facilmente manipolabile. La differenza dovrebbero farla proprio queste persone, proprio le persone fragili che soffrono e sanno di aver sbagliato contro una persona: dovrebbero prendere il coraggio di scegliere la propria felicità, fregandosene del giudizio altrui o del dover dare spiegazioni a checchessia. Se davvero sentono amore, se davvero quella persona è, per loro, importante, dovrebbero gettare via l’orgoglio, rendendosi conto che, per evitare di scegliere la propria felicità. stanno facendo del male solo alla propria persona, rinunciando a ciò che le fa, davvero, stare bene.

Perché per quanti discorsi si possano fare, il cervello può anche forzarti a restare nella sofferenza, ma la voce del cuore è sempre più forte. E a quella, credimi, non puoi sfuggire per sempre!

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