Silenzi progressivi

Silenzi progressivi

Silenzi progressivi: arrivano e tu nemmeno te ne accorgi. Rimani la e ti chiedi come sia stato possibile giungere a quel punto. Però è, inevitabilmente, così…

Silenzi progressivi, che giungono quasi improvvisi, di sorpresa, come se nemmeno una persona se li aspettasse. In verità, forse, sai bene che potevi attenderteli, sai bene che, progressivamente, saresti giunto ad un punto tale per cui non avresti potuto avere altro risultato, e così finisci con il rendertene conto, nonostante ne fossi stato sempre consapevole e fosse sempre stato chiaro che sarebbe finita così!

Giunge un momento, ad un certo punto, in cui, semplicemente, non hai voglia di stare a pensare, di stare a comprendere, a capire, ad osservare. Ti passa la voglia di dire, di ripetere, di reiterare, e lasci che il mondo vada come creda, chiudendoti in quei silenzi progressivi in cui, ad un certo momento, ti ritrovi a stare bene, in cui ti rendi conto che non c’è molto altro da comprendere tranne la realtà dei fatti, ed è forse quel sentirsi sfiancati, quel sentirsi sopraffatti, quella voglia di arrendersi e dire basta che ti prende, e ti fa sperare in un cambiamento che, regolarmente, non arriva.

Arrivi, così, semplicemente ad accettare le cose così come sono, e lasci perdere tutto il resto: la vita e le giornate vanno comunque avanti, il tempo scorre, le stagioni passano, le persone cambiano, vanno via e ne arrivano di nuove, ma, soprattutto, il tempo non ti aspetta. No, va avanti, e non ti aspetta, e non ha tempo di sentire le tue ragioni, di sentire i tuoi perché o quelli degli altri. Lui è li, ti piaccia oppure no.

Ed ecco come, progressivamente, quei silenzi lasciano un vuoto che, probabilmente, era scontato. Ma le parole, ad un certo istante, diventano inutili, ed i fatti hanno la meglio…

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