“Sono solo un uomo”. E sembra che tutto quello che fai, tutto quello che porti avanti sia sempre insoddisfacente per tutto e tutti coloro che ti circondano…
“Sono solo un uomo”.
E sono stanco che la gente si attenda da me miracoli, che la gente si attenda da me poteri sovrannaturali. Sono stanco che la gente sia sempre insoddisfatta anche se ti sveni, anche se ti butti a testa in giù da un fosso. Quello che fai non va mai bene, quello che fai è sempre poco, quello che fai è sempre incompleto, errato, non va bene. Sono stanco. Sono sfiancato e stanco. Di cuore lo dico. Ma che cosa ne sa la gente di come sono ridotto la sera? Che ne sanno le persone di come mi trascino, dei miei pensieri, delle cose che ho dentro, delle paure e dei tormenti che molti di loro scaricano su di me, attraverso la loro cattiveria, attraverso i loro pensieri che non ti lasciano scampo, attraverso le loro azioni senza nessuna pietà verso una persona che fa tutto il possibile per dare felicità agli altri, ma ottiene sempre e solo dolore?
Le persone parlano, blaterano, non sanno niente e parlano. Sanno solo dire che quello che fai è insoddisfacente, che non va bene, che sei errato, che non vai bene come persona, che non vai bene niente. Mi sento non rispettato, mi sento sempre più mortificato da tutto e tutti. Gli altri stanno sempre più male di te, soffrono sempre di più di te, hanno sempre più problemi di te. Tu sei sempre quello errato, tu sei sempre quello che sbaglia, quello che non va bene, quello che, quello che, quello che. Le persone non sanno nulla di te, non sanno niente delle sofferenze che ti porti silenziosamente appresso, e parlano, parlano sempre, parlano a sproposito.
Non so cosa mi stia facendo mantenere la calma. Sinceramente. Perché se esplodo, davvero, non ce n’è per nessuno.