Tecnologia al servizio dell’energia pulita: dopo i pannelli solari arriva la cosiddetta “vernice solare”. Scopriamo insieme i dettagli.
Tecnologia al servizio dell’ambiente e dell’energia pulita: arriva dai ricercatori della Melbourne University la nuova vernice solare, una particolare vernice capace di generare energia sfruttando l’umidità nell’aria.
Si tratta, qualora venisse accertata la sua utilità, di un effettivo e definitivo rimpiazzo dei pannelli solari, sicuramente utili ma basati, ormai, su tecnologie obsolete: la “vernice solare”, invece, non soltanto ha caratteristiche del tutto simili ai pannelli solari, ma, logicamente, è molto più semplice da usare, con costi sicuramente molto più contenuti e applicazioni potenzialmente infinite, anche in luoghi in cui, normalmente, non è possibile installare i pannelli.
Tale vernice, infatti, riesce a generare combustibile a idrogeno sfruttando l’umidità dell’aria: ciò è stato reso possibile dai ricercatori “semplicemente” aggiungendo gel di silice alla pittura. Per intenderci, il gel di silice è esattamente quella bustina che, spesso, troviamo nelle scatole delle scarpe nuove, soltanto che questa particolare versione del gel ha una modifica chimica al suo interno, essendo formato da solfuro di molibdeno sintetico, un particolare semiconduttore che favorisce la scissione degli atomi di acqua in idrogeno e ossigeno.
Per attrarre la luce solare e produrre energia, però, alla tinta è stato aggiunto anche ossido di titanio, materiale utilizzato anelle attuali pitture bianche per esterni, e ciò rende la pittura comodamente utilizzabile come una normalissima pittura!
I ricercatori commentano:
L’aspetto fondamentale di questa scoperta è che per funzionare la vernice non ha bisogno di acqua pulita o di bacini presenti nelle vicinanze. Qualsiasi zona al mondo con un tasso di umidità elevato può andare benissimo!
Insomma, una scoperta utile ed interessante, che apre orizzonti potenzialmente infiniti e possibilità fino ad ora, magari, sconosciute: di certo torneremo a parlarne. Questo è poco ma sicuro: c’è da scommetterci!