Temporale di pensieri e paure, e non è certo quello che si sta abbattendo dalle finestre mentre scrivo queste righe: i temporali di pensiero sono ben più pericolosi!
Temporale di pensieri e paure, che ti tormentano, che ti danno tanta tristezza, che ti danno paure che non riesci a decifrare, o che conosci fin troppo bene per non riuscire a far finta che non ci sia nulla di cui preoccuparsi, che vada tutto bene, che non ci sia niente che devi temere. Non è vero proprio per niente: non puoi prendere in giro te stesso, voltarti dall’altra parte e fare finta che i problemi non esistano. Figurati.
I problemi ci sono, i problemi si devono affrontare, i problemi devono, in qualche maniera, trovare soluzione, ma cerchi sempre di sperare, di capire, di comprendere se – e in quale modo – possano esserci soluzioni alterative a problemi reali, a problemi netti, a problemi concreti, a problemi che devi per forza affrontare perchè è la vita che te li mette davanti, perché il tempo che vivi, perché è ciò che hai scelto che, talvolta, non ti lascia nessuna via d’uscita…
…E in questo modo, finisci con l’esaurirti, e sei sempre più solo a dover cercare soluzioni, perché la vita fa in modo che non possa avere il supporto di alcuna persona, forse troppo impegnata a pensare a se, forse troppo lontana da certe dinamiche e certi problemi che tu conosci, che sai, mentre altra gente non sa nemmeno da che parte cominciare!
Insomma, è così che girano le cose. Sei solo a dover trovare soluzioni, a dover cercare vie d’uscita, scappatoie, che forse nemmeno esistono. Voltarsi dall’altra parte non può e non deve essere la soluzione: ma come fare a venirne a capo? Come fare a trovare la strada verso l’uscita? Ma soprattutto, c’è realmente un’uscita da tutto questo?