Ti racconto il calvario silenzioso di chi soffre per la fine di una relazione

Ti racconto il calvario silenzioso di chi soffre per la fine di una relazione

Ti racconto il calvario silenzioso di chi soffre per la fine di una relazione, perché quella sofferenza è ancora troppo nascosta. E va resa pubblica.

Ti racconto il calvario silenzioso di chi soffre per la fine di una relazione: per carità, non devo certo arrivare io a dire cosa si prova quando una persona viene lasciata, meglio ancora (anzi PEGGIO ancora!) se in malo modo. E’ sicuramente capitato a tutti, e beato colui a cui non è successo!

Tuttavia, credo che questa sofferenza psicologica e fisica, questa tortura sottile, sia ancora troppo poco resa “pubblica” per come dovrebbe, soprattutto perché, in questo momento, ne sono certo, c’è qualcuno che sta piangendo davanti ad un monitor, o qualcuno che piange per questa situazione senza che le sue lacrime vengano viste. E questo non va bene, e mi permetto di dirlo da persona che ha provato queste sensazioni, e che adesso si è stancata di fare finta di niente. Non deve esistere nessuna sofferenza silenziosa: credo che ogni cosa che faccia male alla gente va resa pubblica, non soltanto per sapere cosa aspettarsi, ma anche per far conoscere il dolore che tante persone, spesso, troppo spesso, provano silenziosamente. E chissà che qualcuno non si ritrovi nelle parole che seguiranno.

La sofferenza successiva alla fine di una relazione, meglio ancora (anzi PEGGIO, lo ripeto!) se successiva ad un evento traumatico, come un amore grande distrutto in maniera deplorevole, o una persona che sparisce di botto, e ti liquida con un messaggino, o sparisce e basta (tipico delle persone narcisiste!), è una lama sottile capace di infliggere un dolore che non è neanche lontanamente narrabile, soprattutto nelle fasi iniziali, quando un bel giorno va tutto bene ed il giorno dopo ti ritrovi senza più progetti e con tantissime parole volate via nel vento. E fidatevi, non è affatto esagerazione o scene da film: ho visto cose che, davvero, lasciano senza parole.

Il sonno inizierà ad essere un ricordo: prenderai sonno in maniera davvero difficile, e dormirai poco e male. Ti sveglierai decine di volte e ti alzerai dal letto più stanco e distrutto di prima. Niente di strano che questa sofferenza porti il tuo stomaco ad andare KO, magari andando incontro ad una bella Sindrome da Colon Irritabile. C’è chi diventa totalmente stitico e chi, al contrario, non può allontanarsi di casa perché ha urgenza continua di correre sul WC. A seguire, lo stress tenderà ad irrigidire i tuoi muscoli, e potresti ritrovarti con un sordo mal di testa tensivo, o con un grande dolore al collo, alla cervicale, con annessi giramenti di testa derivanti proprio dalla tensione.

La parte peggiore, però, la farà il pianto: avrai sempre voglia di piangere, e non sempre potrai farlo, ma a volte il tuo pianto sarà così ingestibile che potresti ritrovarti a piangere al semaforo, in macchina, oppure seduto su di una panchina, dietro gli occhiali da sole. E la cosa che ti farà più male è renderti conto che, quasi sempre, nessuno si accorgerà del tuo dolore, ma ti passeranno accanto come se niente stesse accadendo.

La sera, però, sarà la parte più estrema e difficile da dover superare: il pianto sarà irrefrenabile, avrai voglia solamente di piangere a singhiozzi, mentre il tuo volto ed i tuoi occhi diventeranno paonazzi, e ti sentirai senza consolazione, perché nessuno potrà consolare quel dolore maledetto che senti dentro e che qualcuno, o qualcuna, ti ha scaraventato addosso senza alcun tipo di pietà, prendendo il tuo cuore e frantumandolo a mille pezzi, ancora una volta, una volta di più.

E così, cercherai di contattare la persona che ti ha lasciato, piangerai in mille vocali diversi, ma quella persona ti ignorerà, perché tu non esisti. Forse, avrà già tolto le spunte da WhatsApp, sempre che non ti abbia già bloccato, sia ben chiaro. E più urlerai il tuo dolore che ti trafigge come mille coltelli, più otterrai la totale indifferenza. I primi giorni, le prime settimane, i primi mesi, saranno totalmente ingestibili, tanto che, se senti davvero troppo dolore, una buona psicoterapia può aiutarti nel cercare di farti stare un po’ meglio, aiutandoti a gestire il dolore attraverso nuove consapevolezze che assumerai di volta in volta.

Se hai degli amici, ritieniti fortunato: passerete serate intere nel cercare di capire perché le cose siano andate in questo modo, e fidati che, scavando scavando, scoprirai anche i tuoi errori, ma, contemporaneamente, ti renderai anche conto che non era accaduto niente di talmente grave da giustificare, addirittura, la distruzione di un rapporto. E capirai che l’altra persona ha deciso di mettere se stessa davanti, catafottendosene altamente di tutte quelle belle parole, dei progetti fatti insieme, dei “sta tranquillo e smettila di farti venire l’ansia: io non ti lascerò mai!” e dei vari “non aver paura, tra di noi sarà per sempre”. Ti ha lasciato facendo trionfare l’egocentrismo: non ti ha nemmeno dato modo di parlarvi. Perché forse non lo sai, ma – SPOILER – a parte che quando si ama davvero non ci si lascia, ma, al contrario, si discute nella coppia e si tenta sempre di aggiustare e trovare una quadra a salvaguardia dell’amore, sempre che sia amore vero e sentito, soprattutto se, lo ripeto, parliamo di piccoli screzi tra innamorati, ma, a prescindere, DUE PERSONE CHE SI AMANO, PARLANO! Nelle coppie vere, mature, che davvero tengono al loro rapporto e non soltanto a parole, si discute, ci si siede sul divano e si stanno anche delle ore a parlare. Perché siamo esseri umani e talvolta possiamo anche sbagliare senza accorgercene, senza volerlo davvero, addirittura senza nemmeno rendercene conto. E non esiste NIENTE di insuperabile, a parte cose davvero gravi tipo il tradimento ed altre cose simili. Tutto il resto, si risolve guardandosi negli occhi e PARLANDO. Pensa, quindi, a quello che può accadere quando qualcuno ti lascia con un messaggio sui Social o sui programmi di messaggistica, e sparisce senza permetterti di appellarti ad un minimo di quelle parole, senza nemmeno darti modo di fargli capire che si sta sbagliando, senza nemmeno darti la possibilità di un confronto.

Adesso, prendi tutto questo ed immagina che la tua ragazza, il tuo ragazzo, il tuo compagno, la tua compagna, il tuo amore, la tua fidanzata, il tuo fidanzato, domani mattina spariscano. Ti alzi, trovi un messaggio su WhatsApp, e tutto è sparito. Non è rimasto più niente. Provi a telefonare e il telefono squilla a vuoto, provi a scrivere e i messaggi neanche vengono visualizzati, provi a vedere sui Social e non soltanto la tua relazione è stata rimossa, ma, se ti va bene, sei stato messo con restrizioni, o se ti va peggio, come spesso accade, vieni bloccato da tutte le parti, senza preavviso, senza appello, senza niente. La persona decide di morire ai tuoi occhi, e tu non puoi fare niente tranne che ricevere la notizia di questa sua “morte volontaria” anche se in vita.

E adesso, tu che stai leggendo ed in questo momento sei tanto felice e beato a pensare alla tua storia, al tuo prossimo matrimonio, o alle vacanze che farai con la tua ragazza che conosci da anni: COME CAZZO TI SENTIRESTI? Ah, e non dirmi “eh, ma vado sotto casa e suono il citofono!” perché sarebbe tutto inutile. Dimmi COME STRACAZZO TI SENTIRESTI, specialmente se la persona che ti ha fatto così male sapeva benissimo che tu avevi già sofferto le medesime cose in passato, ma non si è affatto tirata indietro nel farti così male. DIMMI COME CAZZO TI SENTIRESTI a piangere, piangere ininterrottamente senza che nessuna persona intorno, nessun amico, nessuna madre, nessun padre, possa mai lenire il tuo dolore. E ancora, DIMMI COME CAZZO TI SENTIRESTI nel vedere le tue giornate trascorrere nell’assenza e nel silenzio, nel sentirti ancora nelle orecchie la sua voce, nell’entrare in casa e non trovare più nessuno, nel cercare di ricordare il suo profumo, il suo odore, nel camminare per strada e fare quegli stessi tragitti sentendo dentro un dolore che nemmeno riesci a descrivere!

Ah, e ho dimenticato di tutta quella gente che inizierà con le loro domande pungenti, con il gossip, con quelle cazzo di domande senza senso e fuori luogo che ti fanno venire voglia di lanciargli i peggiori improperi addosso. E mentre tu muori dal dolore, mentre tu sputi lacrime e il tuo viso esplode di quella sofferenza, la gente fa domande, la gente non capisce, E SOPRATTUTTO NESSUNO PUO AIUTARTI. Si, mi duole dirtelo, MA NESSUNO TI PUO AIUTARE. Vai in Psicoterapia, ma non attenderti che la Psicoterapia sia magia, perché gran parte del lavoro dovrai farlo tu, ma sappi che quando acquisirai quelle competenze, sarà davvero tutto diverso.

Spero che tu sia arrivato fino a qui. Adesso, PENSACI MILLE VOLTE prima di giudicare chi sta soffrendo per un addio. MA SOPRATTUTTO, RIFLETTI SU COSA E’ CAPACE DI FARE LA GENTE, pronta ad ammazzarti dal dolore per tutelare se stessa e ad ucciderti con le stesse armi che MAI avresti immaginato potessero usare contro di te. QUESTE SONO LE PENE CHE UNA PERSONA CON IL CUORE FRANTUMATO SUBISCE E SOFFRE OGNI SANTO GIORNO.

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