Tristezze d’autunno: sensazioni di un azzurro mattino d’ottobre, in cui ogni cosa ti ricorda emozioni vissute e gente che se n’è andata senza pietà…
Tristezze d’autunno: scene scaturite da un mattino azzurro d’ottobre…
Stamattina è stato tutto strano. Nottambulo come sono, difficilmente riesco a godere l’azzurrità di queste mattine. Ma quando capita, non posso non fare a meno di goderla fino alla fine. Così, superato tutto ciò che c’era da fare, sono rimasto solo con me, camminando, in silenzio, sotto il cielo azzurro di questa mattina d’autunno che ha qualcosa che sa di primavera, con un sole tiepido che sembra rimarcare tutto quello che ti manca. E tutto, d’improvviso, si desta e torna ancora più forte, e si ripropone senza nessuna pietà. E così, in silenzio, ti cade una lacrima sentendo quella voglia di prendere il telefono e dire: “non ho più niente da fare. Mi prendo una mattina libera: preparati che arrivo e ti porto al mare!”
Ma poi impatti con la realtà, torni con i piedi per terra, e tutto ti ricorda tutto. E tutto torna con gli interessi, e ti fa male questo silenzio, e senti ancora quel dolore mentre l’azzurro di questa mattina ti entra dentro, con tutte le sue parole, con tutte le sue mancanze, con tutta la cattiveria, con tutta la spietatezza di un cuore volutamente e forzatamente inaridito. E ti fa male. E tutti i tuoi dolori risalgono, risalgono come se non ci fosse altro. E i ricordi ti travolgono come uno tsunami, e le lacrime rigano il tuo viso sotto gli occhiali da sole. Mentre questo tiepido sole d’autunno le asciuga piano. Mentre il tempo scorre lento lungo l’azzurro di questo silenzioso e vuoto mattino, e la tua mente se ne va ad immagini, a ricordi, a voci, a mani da stringere. Tutto quell’amore schifosamente, vergognosamente ucciso e sprecato…