Bambini, Curiosità: quelli italiani piangono di più al mondo

Bambini - Curiosità - Quelli italiani piangono di più

Bambini italiani tra i più “piagnoni” al mondo: lo conferma una recente ricerca. Scopriamo i dettagli della curiosa notizia.

Bambini italiani tra i più “piagnoni” in tutto il mondo: un dato davvero curioso che ci arriva da una recente ricerca University of Warwick, secondo cui i bimbi tricolore piangono di più in assoluto, insieme ai bimbi inglesi e canadesi. Al contrario, i bimbi danesi sono quelli che piangono di meno.

La domanda nasce, ovviamente, spontanea: perché i nostri bambini piangono così tanto? Ce lo spiegano gli stessi autori della ricerca:

In Italia abbiamo trovato un tasso più alto di “colichette” che colpiscono il 20,9% dei bebè italiani di 8-9 settimane contro una media dell’11,5% dei bebè negli altri paesi considerati nello studio.

Si potrebbe dire, quindi, che i nostri bimbi piangono più di più perché, evidentemente, soffrono maggiormente i doloretti tanto fastidiosi.

Si è giunti, tuttavia, a tale risultato dall’analisi di 8700 neonati di vari paesi, tra cui, appunto, Italia, Gran Bretagna, Germania, Danimarca: ai genitori di questi neonati è stato, infatti, richiesto di compilare dei dati riguardanti, appunto, i loro figli durante le 24 ore per i primi tre mesi di vita dei piccoli. I dati risultanti sono stati alquanto curiosi: dall’analisi delle risultanze è emerso che i piccoli, in tutto il mondo, piangono circa per due ore al giorno nelle prime due settimane. A seguire, c’è, poi, un “picco” del pianto, pari a ben 2 ore e 15 minuti al giorno, al raggiungimento delle sei settimane. Il pianto va, così, gradualmente riducendosi fino a raggiungere un’ora e dieci minuti al giorno alla dodicesima settimana. 

Sempre dai dati emerge, come visto, che i bambini piangono maggiormente in Gran Bretagna, Italia, Canada e Olanda, e molto meno in Danimarca, Germania e Giappone.

Perché questa differenza? Secondo gli esperti:

E’ possibile che le mamme di alcuni paesi siano gravate da alti livelli di ansia e stress in gravidanza (ad esempio legati a problemi lavorativi, o all’indennizzo di maternità o a minor supporto su cui contare); studi mostrano che alti livelli di ansia e stress nei nove mesi di attesa – “trasmessi” al feto attraverso l’ormone dello stress (cortisolo) che passa la placenta – sono correlati con alti livelli di coliche e pianto del bebè.

Insomma: cari genitori ed aspiranti tali… Vita dura per le mamme e i papà tricolore: anche queste sono le “gioie e dolori” dell’essere mamma e papà! ;-)

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