Italia patria dei “nuovi bamboccioni”: vivono al Nord, hanno un lavoro ma restano con mamma e papà. Scopriamo insieme il loro “identikit completo”.
Italia patria di “bamboccioni”: ricorderete sicuramente quest’antipaticissimo termine coniato dalla buonanima dell’allora Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, correntemente utilizzato per indicare quei giovani “comodisti” che, pur avendo lavoro ed indipendenza, preferiscono stare a casa dei propri genitori.
Ebbene, anche i bamboccioni si evolvono: arrivano così i “bamboccioni 2.0”, il cui identikit è stato recentemente stilato dalla Banca d’Italia. Si tratta di giovani che, sempre più spesso, abitano al Nord ed hanno un lavoro, oltre ad essere provenienti da famiglie con reddito alto, ma preferiscono restare a casa con papà e mammà per avere maggiori comodità e non perdere il tenore di vita a cui sono abituati. E qui scatta il jingle: “ti piace vincere facile? BONJI BONJI BO BO BO!” 
I dati, in questo senso, sono tutt’altro che confortanti, specialmente se si considera che l’ottanta percento dei giovani vive ancora a casa con i genitori: si tratta, tra le altre cose, della percentuale più alta tra i paesi sviluppati. I dati diventano poi disastrosi se confrontiamo l’Italia con gli Stati Uniti: se prendiamo come parametro di riferimento i giovani i nati tra il 1970 e il 1974, nella fascia d’eta tra i 15 e i 19 anni, il 15% degli americani era già andato via di casa, mentre in Italia tale percentuale si attestava solo al 5%. All’età di 29 anni, poi, l’80% degli statunitensi viveva già da solo, gli italiani erano il 59%.
E qua, adesso, m’incazzo: prima di snocciolare classifiche, dati, ed additare i giovani come “bamboccioni”, grandissimi disgraziati per tutte le ruote, vi siete chiesti perché i giovani siano costretti a restare a casa con i loro genitori, oppure pensate che sia soltanto perché la nuova generazione è formata da decerebrati che non intendono prendersi le proprie responsabilità? Per cortesia, cercate di aprire gli occhi e guardare oltre il vostro naso, ma, sopratutto, cercate di rendere l’Italia un Paese che possa offrire speranze ai giovani e molte meno preoccupazioni. Alternativamente, abbiate almeno la buona creanza di tacere! E che ca… 