L'ultimo sguardo

Abbiamo incrociato gli sguardi per un’ultima volta: poi le tue urla. Infine il silenzio.

Sei arrivato, un pomeriggio, nel nostro giardino: non ti conoscevamo, però il tuo visino fece capolino da dietro un cespuglio. Ed arrivasti tu, questa tenera palletta di pelo mielata, che ci guardava, diffidente.

Non passò molto, però, per capire che non stavi bene: eri piccola, è vero, ma i tuoi miagolii erano tutt’altro che quelli di un cucciolo! Ti facevi sentire, giorno e notte: non potevamo toccarti, perchè davvero eri tanto malata ma, a modo tuo, hai saputo donarci compagnia e risate. Anche quando passavi il tuo tempo a dormire sul mobile in giardino, e da dietro il vetro si vedevano solo le tue orecchie a punta, era bello restare a guardare quella pallottolina acciambellata come un batuffolo.

Anche gli altri gatti cominciavano, piano piano, a prendere confidenza, così come tu avevi cominciato a fare con noi: il destino, purtroppo, è crudele, e la natura attua una “selezione naturale” senza pietà e senza compromessi, che taglia come una falce chi è più debole. E tu stesso ne hai fatto le spese in questo pomeriggio d’agosto.

Ci siamo guardati per l’ultima volta: tu urlavi, disperato.
Poi il veterinario ha detto che “la tua vita sarebbe continuata in uno stato pietoso, e non sarebbe stato corretto lasciarti campare così”.

Il veterinario ha chiuso la porta dietro di se. Poi il tuo silenzio.

Adesso non ci sei più, e io non riesco a capacitarmi che tu ti sia addormentato nel sonno eterno. Non riesco ad immaginare che, da oggi pomeriggio, le tue orecchie a punta non esistono più, così come non esiste più la tua voce e il tuo sguardo da cucciolo. La tua vita si è fermata nelle urla che ancora mi riecheggiano dentro, con me che avrei voluto fare qualcosa per salvarti, ma sono rimasto con un pugno di mosche in mano, a vederti soffrire, a vederti morire, restando, impotente, a guardare il tuo visino strozzarsi in quell’ultima sofferenza. Non meritavi una fine così atroce, e non meritavi nemmeno di vivere i tuoi pochi anni così, con una grave malattia di cui, fino a questo maledetto pomeriggio, hai portato il fardello. Sono certo, però, che esiste un Paradiso anche per gli animali che ci hanno dato compagnia e rasserenato le giornate, e tu sarai di certo la.

Addio piccola Polpetta: anche se tu non lo sai, hai saputo rendere le nostre giornate migliori. Mi resterà per sempre la gioia della sorpresa, i tuoi occhi vispi, e i tuoi miagolii nel giardino. Riposa in pace nel tuo Paradiso: almeno li, potrai vivere in pace per sempre, e godere la vita che meritavi, ma che il destino ha falciato via troppo presto.

7 Commenti

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    Abbiamo incrociato gli sguardi per un’ultima volta: poi le tue urla. Infine il silenzio. Sei arrivato, un pomeriggio, nel nostro giardino: non ti conoscevamo, però il tuo visino fece capolino da dietro un cespuglio. Ed arrivasti tu, questa tenera pall…

  5. Amico mio
    neanche per me questa estate è stata clemente: ho perso la Nonna che, per me, è stata una Mamma nel vero senso della parola e, come sempre, lotto contro il destino infame.
    Tuttavia continuo a seguirti -colgo anzi l’occasione di ringraziarti: spesso non ho modo di seguire neanche il tg e, la mattina o prima di andare a letto, seguo le notizie attraverso il tuo impegno da giornalista- e non posso risparmiarmi dall’esprimerti tutta la mia comprensione e vicinanza.
    Giorno 9 Luglio il Signore mi ha donato la fortuna di trovare un piccolo pelosotto di pochissime settimane su di un pericoloso promontorio. Ho sempre desiderato un cucciolo felino e, sin dalla più tenera età, mi occupo dei randagini. Purtroppo nessuno tra quelli che ho accolto in casa ce l’ha mai fatta, nonostante le cure.
    Adesso il piccolo Gegé, così ha voluto chiamarlo mamma, corre felice per casa, mangia, è sereno. Questa creatura ci ha riempito le giornate in un momento delicatissimo, ci dona una gioia infinita e non mi vergogno a dire che viene trattato come un neonato, perchè tale è, una piccola creatura che necessita di tantissime cure e amore.
    Capisco come ti senti, sono vicina al tuo dolore. Sappi soltanto che adesso la piccola Polpetta si trova nel Paradiso insieme a tutti gli altri piccoli cuccioli, è felice e, in Terra, vivrà per sempre nel Ricordo del tuo cuore.
    Non smettere di sperare perchè presto, molto presto, troverai un piccolo da aiutare, accudire e amare. E lui (o lei) non saranno mai un sostituto nè di Polpetta nè degli affetti a quattro zampe avuti prima… … ma sapranno darti tantissimo calore e vedrai, anche il tuo cuore sarà felice di poter donare protezione a questi esserini troppo spesso maltrattati e scacciati.
    Fatti forza. Con affetto, Maré

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