Bar Giomba - Pensieri, Frasi ed Emozioni


Il mio sogno d’amore è una venere nata da un onda , un miraggio bianco , un dono dal cielo soltanto per me , che ha sempre saputo donarmi tutto il bene di cui una persona è capace , ed è un bene semplice , senza interessi , senza pretese .
Il mio sogno d’amore è una ragazza che mi ama così come sono , e non pretende da me la luna , ma solo il mio amore , semplice , pulito , puro , concreto , senza troppe preoccupazioni .
Il mio sogno d’amore è una ragazza che mi sta sempre vicino , anche se siamo lontani , che mi vuole bene e mi ama , mi stima , ma sopratutto è una ragazza che so di avere sempre vicino , nel bene e nel male , con il sole o con il temporale , nella nebbia o nella pioggia , lei mi è vicina , perchè mi ama come nessun’altro al mondo abbia fatto , come mai prima d’ora .

Col senno di poi è facile trarre delle conclusioni , fare un bilancio dei giorni passati : girarsi alle spalle e ripercorrere vecchie emozioni , e poi fare un confronto , e poi capire che il vero amore è quello semplice , quello che non pretende e non vuole , quello che si vive ogni giorno , anche quando si è lontani , ma i cuori vicini , ma le menti vivono in sintonia , in simbiosi con le emozioni , e il cuore vive in una dimensione di pace e speranza nel futuro , perchè domani tutto sarà migliore , perchè la speranza non muore mai , e perchè , in fondo , pensare al futuro , alle volte , può essere davvero stressante , e allora capisci che è bene vivere alla giornata , vivere non pensando a quello che sarà ma a quello che è , e risolvere problemi se ce ne sono , e coltivare questo amore .


22/08/2005 , ore 22:30

Questa sera è strano , ma di colpo il tempo mi sembra tornato indietro di qualche mese . Gli amici , spinti da una oscura forza , forse quella della ragione , si rifanno vivi dopo l’estate , e il cellulare , piano , ricomincia a squillare .
E piano le risate ricominciano a vivere , e piano la gioia ritorna leggera , e tra una telefonata e l’altra si scoprono segreti e conquiste di questa estate che , piano , se ne è andata via .
Come in un grande divertimento , le battute ritornano , e piano si ritorna a ridere fino alle lacrime , e leggero il pomeriggio passa , mentre piano piano si compone il “Novella 2000” dei miei amici .
E si ride tra corna , tradimenti e inciuci vari , tra vecchie fiamme che ritornano e shockanti nuove verità , tra amori che sbocciano e passioni che finiscono , tra nuovi flirt e calienti notti sulla spiaggia .
E quell’amicizia ritorna , quella che basta uno sguardo verso gli occhi di un amico che non vedi da tanto tempo per far scendere dal viso una lacrima , che sfocia in un abbrqaccio sincero , in un impeto di gioia , in una risata fuori luogo , masegno di gioia , segno di una nuova emozione .
E la mente ritorna ai “ti ricordi …” , e tutti intorno al fuoco dell’amicizia intenti a ricordare i cinque anni di scuola superiore che hanno legato quest’amicizia : cinque anni pregnanti di ricordi .
E la mente corre leggera e felice ai primi giorni di scuola , soli , spaesati in quell’aula troppo grande , e tu , troppo piccolo di fornte a quel dedalo di banchi , che sembravano volerti imprigionare tra le mura bianche , tra quella lavagna nera come la pece , come il carbone , come un tozzo di legno bruciacchiato .
E nascono i ricordi delle prime infatuazioni , le prime cotte , le prime gioie e subito i primi dolori .
E ancora quei “ti ricordi …” quando tutti in palestra a ridere e scherzare , urlavamo comematti , e l’emozione nell’aver vinto la nostra prima partita di pallavolo .
Ricordo , ci aggiudicammo quel set agli ultimi secondi , e quella schiacciata di potenza risollevò le sorti dell’incontro , e ci diede la vittoria .
Ricordo ancora i freddi pomeriggi d’inverno quando ritornavamo a scuola e uscivamo alle sette di sera , a notte fonda , con i nostri aliti che si vedevano in controluce , o alla mattina , con il freddo che ci tagliava il viso , e non bastavano i guanti , e non bastava la sciarpa .
E ancora , quando arrivava la fine d’aprile e l’inizio di maggio , e durante la ricreazione si camminava per i giardini che c’erano li vicino , e ammiravamo la natura che , come nel più bel miracolo di Dio , nasceva un altra volta , e gia si pensava all’estate , a quello che sarebbe stato , ai promossi e ai bocciati .
Oppure , ti ricordi quando d’improvviso la bidella arrivava e , come nel più maestoso trionfo , annunciava “oggi la classe esce alle undici e quindici” , e l’urlo era unanime , e l’emozione forte , specialmente neni mesi di maggio , quando non avevi compiti per l’indomani e potevi goderti la libertà .
E ancora , quando a turno ci riunivamo nelle nostre case per fare i compiti insieme , e quei pomeriggi sembravano non voler finire più . Ma , tra una merenda e una battuta , quei pomeriggi passavano lo stesso .
E poi , ti ricordi della paura di non farcela , del brivido nel pensare alla bocciatura , ma poi , ti ricordi il ritmo che avevamo acquistato ? Eravamo come dei robot , come dei computer , come delle macchine standardizzate .
Oggi , purtroppo o per fortuna , tutto questo è finito : fino a pochi mesi fà non aspettavamo che questo momento , ma chissà che la fortuna non ci riservi qualcosa .
Chissà cosa ci riserverà la vita , e wse qualche rimpianto s’impadronirà di noi , ma una cosa sperò con tutto il cuore che non finirà : il fuoco della nostra amicizia , e il dolce tepore che unisce noi tre , piccoli ma grandi di fronte ai problemi della vita .

E infine dedico due righe a te , piccolo amico innamorato , che sei rimasto deluso dell’evolversi degli eventi : perchè non hai mai ascoltato gli amici ? Perchè non hai mai accettato le mie parole , quando ti dicevo “apri gli occhi” ?
Guarda adesso come sei : innamorato di lei , e con il cuore diviso in mille pezzettini come vetro .
Perchè non mi hai mai ascoltato ? Tutti noi te lo abbiamo sempre detto …
Ma non serve piangere sul latte versato . Ormai , non serve più .


Gli anziani sono la risorsa più grande per noi giovani : un inarrestabile fonte di saggezza , un pozzo d’informazioni , ma un inarrestabile sentiero di emozioni già vissute , di vite che si intrecciano in un turbine di passione e di lettere da un fronte lontano , sotto i fischi delle bombe e delle granate che piovono dal cielo , nella guerra che rimane nei loro pensieri , e nel tremito delle loro mani bianche , e la paura rivive nei loro racconti , e nei loro occhi umidi di lacrime al riordo della violenza che quegli stessi occhi videro tanti anni addietro …

“La vita è un libro che noi non possiamo leggere” : questa frase me l’ha detta una persona anziana , ma che per me è molto importante , che per me conta davvero tanto , perchè nei suoi occhi rivivono mille emozioni quando guarda la montagna e ripensa alla sua gioventù , ormai troppo lontana , che non tornerà mai più .
E ripensa a tutto quello che videro i suo occhi , al male che quegli stessi occhi videro , ai chilometri , con la pioggia e con il sole , con la neve o con la grandine , e le urla di disperazione che si udivano tutto intorno , e la disperazione di madri al fronte , e gli amori di gioventù , piccoli e grandi ….


Una frase fatta , forse , ma una grande verità : a scherzare col fuoco , prima o poi , ci si brucia le dita . E poi sono guai ….

Beh , è facile scherzare , fare i superbi , farsi desiderare , magari anche sputare su chi prova un sentimento verso qualcun altro , facendosi desiderare , e facendo di tutto per cercare di far soffrire l’altro , con frasi che fanno male davvero , ma si sa , che a scherzare col fuoco , prima o poi , ci si brucian sempre le dita .
Lo dico perchè , alle volte , mi è capitato di vivere , di vedere situazioni che ricordano molto da vicino la classica storia del ragazzo che gridava “al lupo , al lupo” , e quando poi il lupo lo stava davvero per divorare nessuno ci credette .

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