Alzheimer, una chat aiuterà a ricordare la propria vita

Alzheimer - Una chat aiuterà a ricordare la propria vita

Alzheimer più facilmente “sostenibile” tramite una chat che “registra” la vita dei pazienti ed “entra in azione” quando necessario. Scopriamo i dettagli.

Alzheimer, si spera, maggiormente “gestibile” grazie ad una chat, capace di registrare la vita dei pazienti e pronta ad “entrare in azione” qualcosa fosse necessario: è questa l’idea “base” di Chat Yourself, applicazione creata da Nextopera.

L’idea è semplice e, contemporaneamente, geniale: si tratta di un “normalissimo” assistente virtualeesattamente come quelli in uso sui nostri cellulari, che, giorno dopo giorno, memorizza la vita di una persona, pronta ad “entrare in azione” in un malaugurato caso di necessità.

Come sappiamo, purtroppo, l’Alzheimer fa “piazza pulita” dei ricordi: se ciò accadesse improvvisamente, ed una persona, ad esempio, dimenticasse l’indirizzo di casa, Chat Yourself verrebbe automaticamente in aiuto, restituendo, appunto, le informazioni richieste, precedentemente memorizzate!

Da notare come l’applicazione sia di facile utilizzo e decisamente familiare nella grafica, dal momento che è stata creata sulla base di Facebook Messenger, quindi assolutamente familiare e facile da utilizzare per la stragrande maggioranza degli utenti: logicamente, qualcuno potrà chiedere “si, d’accordo, e se l’utente, che si è dimenticato tutto, si dimentica anche dell’applicazione e dell’aiuto che può fornire?”

Logicamente, i programmatori hanno pensato anche a questa possibilità: l’app, infatti, non soltanto restituisce risposte ad ogni genere di domanda attraverso il supporto dell’intelligenza artificiale, ma invia costanti notifiche al telefono, ricordando, costantemente, che proprio l’applicazione può fornire aiuto in qualsiasi momento. Da segnalare, inoltre, che l’applicazione invia notifiche anche come “promemoria” di azioni giornaliere importanti e basilari, come il fare colazione piuttosto che l’assunzione di un determinato medicinale ad un determinato orario!

Gli esperti commentano:

Questo progetto non sconfigge l’Alzheimer ma va nella giusta direzione, offrendo ai malati un nuovo modo di vivere la malattia, uno strumento utile ad affrontare le prime fasi dopo la diagnosi, grazie a un supporto che rimpiazza il danno provocato dalla malattia.

Insomma: un applauso a questi programmatori, che, ancora una volta, hanno trovato il modo di utilizzare la tecnologia in maniera tale da essere davvero utile a chi soffre, rendendo – per quanto possibile – maggiormente indipendente chi vive gli effetti di questa patologia, ancora troppo invalidante!

Scrivi un commento

SEGUIMI ORA SU INSTAGRAM: Scopri i reel, le dirette e tantissimi contenuti esclusivi! CLICCA QUI!