Clima impazzito: il caldo di quest’estate ha fatto si che a Palermo parta la produzione delle prime “banane Made in Italy”. I dettagli.
Clima impazzito, e c’è decisamente poco da star sereni: proprio i cambiamenti climatici di questa calda estate che ci siamo lasciati alle spalle, hanno dato il via ad una curiosa conseguenza. A Palermo, infatti, sono spuntate le prime “banane Made in Italy”.
Banane “nostrane”, se preferite: lo conferma la Coldiretti, anche a seguito dell’allarme lanciato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale circa l’elevata concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, che, nel 2015, ha raggiunto le 400 parti per milione e ha fatto si che l’estate appena trascorsa venisse classificata come la più calda degli ultimi 137 anni.
Gli effetti dei cambiamenti climatici, tuttavia, non si fermano solo alla produzione di banane nostrane: lo sconvolgimento climatico ha, infatti, modificato la “geografia” delle coltivazioni nel nostro Paese. E così, ecco spuntare l’ulivo a ridosso delle Alpi, il pomodoro in Pianura Padana, l’Avocado a Giarre, ovvero in Sicilia, e ora le banane a Palermo!
E ancora, come non ricordare le “stragi” ad opera di parassiti esteri che ci siamo ritrovati anche nelle nostre terre? Qualche anno fa era il turno del punteruolo rosso e del disastro ambientale che ha messo in atto “divorando” le palme, poi arrivò la Xylella per gli ulivi, e, recentemente – tutti i giornali ne hanno parlato – l’invasione di cimici nel Nord Italia.
Clima totalmente folle e pericolose conseguenze per tutti: se la natura va in “KO” a seguito dei tanti sconvolgimenti, anche l’uomo rischia serissime conseguenze, derivante proprio da estati troppo calde ed autunni troppo afosi, che, oltre a danneggiare, come detto, i raccolti e le piante, hanno dirette conseguenze anche sulla nostra salute, senza contare la tropicalizzazione verso cui stiamo andando incontro.
Insomma: c’è, decisamente, da star poco sereni. Va fatto qualcosa e va fatto al più presto, prima che, davvero, sia troppo tardi!