Troppa gente è accecata dal rancore, e non si rende conto di come questo non permetta di guardare il loro futuro ed osservare gli eventi in prospettiva…
Il rancore è sempre qualcosa di deleterio, da qualunque prospettiva lo si guardi. E’ sicuramente innegabile il fatto che, talvolta, possa servire a salvarsi da situazioni deleterie, dal momento che s’innescano meccanismi di allontanamento da determinate situazioni e mantenimento dello stato di cose, ma è altresì vero che, a parte queste rare eccezioni, il rancore non permette di vivere bene, e, addirittura, tende a minimizzare ed uccidere il futuro!
Ragionandoci, una tra le principali conseguenze di chi porta costantemente rancore verso qualcuno è il non riuscire ad osservare e guardare la vita in prospettiva futura: il rancore, infatti, acceca la visione del tempo che verrà, portando, spesso, a prendere decisioni azzardate che riguardano il tempo presente, ma raramente prendono in considerazione le eventuali conseguenze sul lungo periodo relative, proprio, ad azioni compiute oggi che andrebbero a ripercuotersi domani!
Chiaramente, il rancore, in quanto tale, non è razionale: accecando, di fatto, la nostra ragione, ci porta, spesso, ad agire di impulso senza prendere in considerazione il giusto discernimento che si rende necessario a fronte di scelte precise ed oculate, a fronte di situazioni che richiederebbero un minimo di personale riflessione.
E invece no: questo sentimento non ti permette di mettere in atto tutto questo, perché blocca ogni singolo frammento di riflessione, e, alla luce di quanto detto fino a qui, è chiaro come si tratti di una dinamica solo ed esclusivamente deleteria, che difficilmente può portare a qualcosa di buono e di concreto se non ad un lento e progressivo svilimento personale.
Alla luce di tutto questo, quindi, mi domando… Vale realmente la pena di rovinarsi presente e futuro in nome del rancore? La risposta è quasi logica!