Caro Papa Giovanni Paolo II,
ti chiamo così perchè per tutti noi sei stato un importante punto di riferimento per trovare la forza proprio quando non ne avevamo più . Nel tuo secondo anniversario da quando hai lasciato questa terra per riabbracciare il Padre , voglio ricordarti come se fossi ancora qui con noi , come se ancora vedessi le tue mani tremare , il tuo sguardo sofferente nel vento di un’udienza del mercoledì , quando rimanevi seduto su quella sedia , e non t’importava della tua sofferenza , del freddo , del tuo cappello che spesse volte volava via in direzione del vento .
Voglio ricordarti così , ancora con quell’immagine fredda nella mente , quando ti affacciasti dalla finestra e non potevi più parlare , e tutto il mondo è rimasto a parlare con te in quel dialogo silenzioso . Ti guardavamo negli occhi e capivamo quanto soffrivi nel non poter parlare con noi , nel non poterci dire che tu c’eri sempre .
Ti voglio ricordare , perchè sei stato importantissimo per tutti noi , e lo sei stato per me . Ti voglio ricordare per il grande uomo che sei stato , perchè sei stato capace di unire il mondo , perchè non hai mai avuto paura , hai combattuto la malattia e la paura dei popoli . Hai sempre avuto una parola di conforto e di perdono , e con la tua grande fede hai superato anche il dolore , anche la sofferenza , fino a quel Sabato , quel 2 Aprile di due anni fà , alle 21.37 , quando fu dato quell’avviso : “Alle ore 21.37 il nostro amato Santo Padre Giovanni Paolo II è tornato alla casa del Padre . Hai detto Amen e te ne sei andato via così , nelle lacrime dei giovani che urlavano il tuo nome dalla finestra , che pregavano per te .
Ricordo che ero al telefono con la mia ex ragazza : stavo guardando Porta a Porta , e Bruno Vespa diede la notizia in diretta . Ricordo solo che cadde il silenzio , un rigoroso silenzio di rispetto nei tuoi confronti , per il grande uomo che sei stato e per il grande simbolo di religione che hai rappresentato .
Poi , nei giorni del tuo addio , io c’ero !
Ricordo che nell’aria della Capitale , quel giorno , si sentiva la tristezza , ma nell’aria c’era qualcosa di strano , come una sensazione di silenzio . Ricordo il cielo grigio , la pioggia e il vento freddo . Me lo ricordo bene . Per me quei giorni erano molto importanti , anche perchè quello era il mio primo viaggio , ma sopratutto perchè sarei andato a condividere quei giorni con la mia ex ragazza , anche se adesso ci siamo persi . Ricordo tutti quei ragazzi nella metropolitana , e il giorno dei tuoi funerali , ricordo le strade deserte , la metropolitana vuota , i negozi e le chiese chiusi .
Ricordo quanta emozione sentivo , e nel cielo grigio , nella pioggia , mi sembrava di rivedere il tuo sorriso .
Ciao Karol . Preghiamo tutti perchè diverrai Santo presto .
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LO STUPORE
[…]
Ed era solo, col suo stupore,
tra le creature senza meraviglia
– per le quali esistere e trascorrere era sufficiente.
L’uomo, con loro, scorreva sull’onda dello stupore!
Meravigliandosi, sempre emergeva
dal maroso che lo trasportava,
come per dire a tutto il mondo:
“fermati! – in me hai un porto,
in me c’è quel luogo d’incontro
col Primordiale Verbo” –
“fermati, questo trapasso ha un senso,
ha un senso… ha un senso… ha un senso!”
Karol Wojtyla
da Trittico romano, 2003, raccolta di dodici poesie
E’ stato un uomo immensamente grande . Solo questo !
Baci :-****