Salute, l'obesità da giovani danneggia il cervello da vecchi

I ricercatori lanciano l’allarme: chi è obeso a trent’anni avrà il triplo delle possibilità di sviluppare demenze in vecchiaia. I dettagli.

Una ricerca iniziata nel 1999 su 450.000 pazienti obesi, e terminata nel 2011, porta alla luce un dato decisamente preoccupante: chi è obeso a trent’anni ha un rischio triplo di sviluppare demenze senili. In particolare, prima ha inizio l’obesità e prima ci sarà la possibilità di sviluppare demenze ed Alzheimer. Paradossalmente, però, le carte si mischiano se l’obesità arriva in tarda età: pare che l’aumento del grasso corporeo ad ottant’anni annulli totalmente il rischio di sviluppare demenze!

I ricercatori spiegano la correlazione tra obesità da giovani e demenze da anziani, ricordando che l’obesità sviluppa, prevalentemente, arteriosclerosi, ipertensione e diabete, andando a danneggiare anzitutto il metabolismo, ma anche le arterie, e, di conseguenza, l’afflusso di sangue al cervello. Le conseguenze sono facilmente immaginabili!

Insomma: “prevenire è meglio che curare”! E’ bene correre ai ripari finché si è in tempo, adottando uno stile di vita sano, praticando sport e tenendo sotto controllo la propria linea. Uno sforzo che rappresenta, di certo, un sicuro investimento per la propria “terza età”!

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