Scappare dal mondo, dalla vita, dal tempo, dalla gente, quando, in realtà, stai solo scappando da te stesso: ne vale veramente la pena?
Scappare non è mai la soluzione: correre via, andarsene verso non si sa dove, lontano – illusoriamente – da noi stessi, quando sappiamo fin troppo bene che noi stessi “ci corriamo appresso” in ogni parte del mondo, e non è certo scappando non si sa verso dove che tutti i problemi vanno a risolversi…
…Non tutti, ad ogni modo, comprendono il senso di tutto questo, e preferiscono volatilizzarsi, credendo che sia questa la strada giusta, la solita, l’unica strada per salvarsi dai pensieri e dalle responsabilità, dal peso dei propri gesti, dalle paure di essere sempre sbagliati e sempre diversi, sempre nel torto, sempre sulla strada non corretta: scappare non serve, non è mai servito e non servirà mai tranne che ad alimentare vecchie ruggini e vecchie codardie che tornano a far sentire il proprio peso giorno dopo giorno, istante dopo istante, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno.
Scappare non è mai stata una soluzione, come non lo è mai stato distruggere tutto quel che si è costruito con tanta e tanta fatica, ma è impossibile farlo comprendere, è impossibile cercare una sola ragione che renda giustizia alla cattiveria quasi insensata, al dolore regalato a viso aperto, a quel dolore inferto come una lama sottile pronta a farti a fettine: non puoi, quindi, non domandarti che senso possa avere avuto tutto questo, che ragione abbia avuto di esistere tutto quel male, tutto quel dolore così grande da distruggerti il tempo e schiacciarti con il tuo peso rendendo sempre più difficile rialzarti, ma la vita ci da domande, spesso, senza nessuna risposta, e non possiamo fare altro che continuare ad andare avanti, in qualche modo, in qualsiasi modo, per cercare, ancora, la strada verso il nostro personale equilibrio!