Morbo di Parkinson presto diagnosticabile con la saliva

Morbo di Parkinson - Nuove speranze dalla saliva

Morbo di Parkinson presto diagnosticabile con la saliva: dai ricercatori una nuova speranza nella lotta a questa terribile malattia. I dettagli.

Morbo di Parkinson presto – si spera – diagnosticabile con la saliva: è questo l’eccezionale, prossimo, traguardo ambito dai ricercatori della Sapienza di Roma, dopo la paventata possibilità di diagnosticare il Parkinson attraverso la voce, di cui, se ricordate, abbiamo parlato qualche tempo fa. Secondo gli esperti, infatti, nella saliva sarebbe presente un particolare componente, l’alfa sinucleina, che, quando diminuisce la sua presenza, perchè “erosa” dalle cellule, aggrava il quadro motorio del paziente, come si è potuto osservare in laboratorio dall’esperienza diretta su persone affette da tale malattia.

In realtà, lo studio dell’alfa sinucleina è cosa nota, ma, fino a questo momento, era possibile solo tramite tecniche abbastanza invasive, che prevedevano, prevalentemente, una puntura lombare per l’analisi del liquido cefalorachidiano: com’è possibile immaginare, i disagi per i pazienti che devono sottoporsi a tale pratica sono notevoli, vista, come detto, l’invasività di tale esame e il dolore che esso provoca.

Da notare che, peraltro, nel 2011 si era già pensato ad un metodo alternativo per la misurazione di tale sostanza, ovvero tramite un prelievo di sangue, ma i valori si erano rivelati troppo variabili da persona a persona, e, per questo motivo, tale idea fu abbandonata perché considerata poco affidabile.

I ricercatori commentano:

Da tempo si è alla ricerca di un biomarker che aiuti nella diagnosi e nella valutazione dell’evolvere della malattia. Noi abbiamo osservato che nei parkinsoniani si riduce la forma non aggregata monomerica, dell’alfa-sinucleina e questa riduzione è correlata in modo proporzionale alla gravità del quadro motorio. È come se questa proteina venisse “consumata” dalle cellule e accumulata in aggregati, gli oligomeri, che risultano infatti aumentati

Insomma: speriamo che, davvero, questa notizia rappresenti un ulteriore svolta verso la guarigione delle tante persone affette da questa terribile malattia, ma, sopratutto, speriamo che concretamente l’innovazione scientifica possa rendere migliore il futuro di chi si ritrova a dover contrastare tali problematiche!

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