Salute a rischio anche con una sola sigaretta: la scienza conferma la pericolosità anche di una sola “bionda”. Ecco perché.
Salute che se ne va anche con una sola sigaretta: la scienza lo conferma attraverso uno studio del National Cancer Institute di Rockville, nel Maryland.
Lo studio dimostra chiaramente che anche una sola sigaretta riduce la vita di chi la fuma: non esiste una “dose non pericolosa”. No. Anche una sola “bionda” riduce la vita: anche chi consuma molto meno di un pacchetto di sigarette al giorno si espone a maggior rischio di decesso precoce rispetto ai non fumatori.
Lo studio pone l’attenzione sui tanti fumatori definiti “leggeri”, che, forti della convinzione per cui “fumare poco non fa male”, consumano meno di un pacchetto al giorno di sigarette, ma mettono ugualmente a repentaglio la propria vita, sbagliando nel credere che ciò non accadrà.
Nello specifico, la ricerca ha monitorato 290.000 adulti tra 59 ed 82 anni, di cui 22.000 fumatori attuali e 56.000 ex fumatori, che hanno completato dei sondaggi nel 2004 e nel 2005: si è così visto che coloro che avevano fumato almeno una sigaretta al giorno, vedevano aumentare il loro rischio di morte del 64%. Rischio che saliva all’87% qualora le sigarette fossero da una a dieci! Se tutto questo non bastasse, inoltre, una sola sigaretta faceva schizzare il rischio di cancro al polmone di ben dodici volte.
Insomma, lo studio lo dice chiaramente: non esiste fumatore “leggero” e fumatore “pesante”. Il fumo fa male comunque, sia che si fumi una sola sigaretta al giorno, sia che si fumino dieci pacchetti. Questo farà sicuramente inalberare parecchi fumatori, o, comunque, disilluderà molti, ma i risultati dello studio provano dati certi e dimostrati alla quale non si sfugge.
A questo punto, la domanda è sempre la stessa: vale la pena di continuare a farsi del male e rischiare di morire? Ha senso?