Sigaretta elettronica, occhio all’assuefazione!

Sigaretta elettronica a rischio assuefazione: smettere di usarla potrebbe, infatti, provocare ansia e depressione. Ecco perché.

Sigaretta elettronica non esente dai rischi dell’assuefazione? A quanto pare si: lo conferma l’Università di Milano, affermando che smettere di utilizzare tale tipologia di sigaretta potrebbe portare ai classici effetti da assuefazione, oltre che a “significativo deficit cognitivo in termini di memoria spaziale”.

Lo studio portato avanti proprio dall’Università di Milano ha, infatti, dimostrato come l’astinenza da sigaretta tradizione e da quella elettronica siano praticamente identiche, sebbene, in termini di utilizzo, pare che la sigaretta elettronica sia, comunque, meno dannosa della classica sigaretta piena di catrame, nonostante diversi studi stiano ancora tentando di dimostrare se, realmente, la sigaretta elettronica faccia meno male. Ciò che concretamente si sa, invece, è che, nella sigaretta elettronica, gli effetti dell’assuefazione si fanno sentire in misura ancora maggiore rispetto alla sigaretta classica, e maggiormente nel momento in cui si decide di smettere.

Commentano i ricercatori:

Mancano studi sui potenziali danni a lungo termine che la e-cig può comportare per la salute, per questo negli ultimi anni ci siamo occupati di caratterizzare da un punto di vista comportamentale e biochimico gli effetti della sospensione da esposizione prolungata ai vapori della sigaretta elettronica. Anche perché sappiamo che l’astinenza dalla sigaretta tradizionale ha effetti negativi sulla sfera cognitiva e sulla sfera emozionale ma in misura maggiore, soprattutto per il deficit di memoria spaziale, che si può manifestare come perdita di orientamento o fatica a riconoscere punti di riferimento nello spazio.

Insomma: “la morale è sempre quella” recitava un noto spot. Ma porca miseria, ci vuole tanto a capire che fumare fa male? Elettronica o non elettronica, la sigaretta danneggia la salute vostra e di chi vi sta intorno. Non dimenticatelo mai, e, magari, usatelo come monito e come “spinta” per smettere davvero!