Twitter ancora alle prese con la crisi che lo vede protagonista da diversi mesi: a farne le spese il 9% della forza lavoro decurtata. I dettagli.
Twitter è ancora alle prese con la crisi che lo vede (tristemente) protagonista da diversi mesi: nonostante i dati del Social siano leggermente migliorati negli ultimi mesi, con un aumento degli utenti del 3%, i conti, purtroppo, continuano a non tornare, e a farne le spese sono il 9% della forza lavoro che lo stesso Twitter è stato costretto a far saltare.
Sono tempi duri per Jack Dorsey, Amministratore Delegato del “Social dell’uccellino”, costretto a dover inventare qualcosa non soltanto per far quadrare i conti, ma anche per rassicurare gli investitori, sebbene le entrare pubblicitarie, ovvero la “fonte” di business per il sito, siano in leggero aumento. Tuttavia, non è ancora abbastanza: Twitter ha chiuso, ancora una volta, in perdita, con un “rosso” di 102 milioni di dollari. Cifre mica da ridere!
Nonostante le voci su una possibile cessione di Twitter a potenziali acquirenti, non sembrano essere giunte novità di sorte in proposito, e questo non fa altro che peggiorare la situazione dei conti. Un rosso in bilancio che, oltre a colpire chi lavora per Twitter, colpisce anche alcuni servizi “storici” del Social: è di qualche giorno fa, infatti, la notizia della chiusura di Vine, sito di video acquisito dal Social nel 2012, che, adesso, non rende più come dovrebbe – o, probabilmente, non lo ha mai fatto! – e che, quindi, viene “falciato” in nome della crisi. In un preciso momento storico come quello che Twitter sta vivendo, risparmiare è la parola d’ordine, tagliando gli sprechi per quanto possibile: una mossa obbligata e decisamente in linea con la “politica dura” di questo periodo, che prevede sacrifici in nome della possibilità di poter “salvare il salvabile”!
Ce la farà Twitter a salvarsi? Non resta che attendere per scoprire la sua sorte!